Strage di Erba, avviata ispezione ministeriale: ci sono perplessità su alcuni aspetti dell’indagine

Il ministro Massimo Astori ha chiesto alla Procura di Como di inviare tutti gli atti sulla strage di Erba: ci sono sospetti su alcuni aspetti dell'indagine e dell'istruttoria. Tutti gli atti sono giunti a Roma: che si vada verso la scarcerazione di Olindo e Rosa?

Strage di Erba, avviata ispezione ministeriale: ci sono perplessità su alcuni aspetti dell’indagine

In questo periodo molte trasmissioni tra cui “Le Iene” hanno posto il dubbio sul metodo con cui sono state condotte le indagini della procura di Como e su alcune metodiche dell’istruttoria relativamente alla strage di Erba. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha chiesto alla Procura di Como invio di tutti gli atti relativi al massacro.

La strage di Erba è avvenuta nel 11 dicembre del 2006: in questa data sono stati massacrate 4 persone, 3 adulti ed un bambino, in una casa nella provincia di Como. Di questo omicidio sono stati accusati Rosa Bazzi e Olindo Romano, dichiarati colpevoli in tutti e tre i gradi di giudizio, con 26 i giudici che hanno confermato l’ergastolo per la coppia. Nel massacro sono stati uccisi Raffaella Castagna, il figlio di 2 anni (Youssef Marzouk), la mamma Paola Galli, e la vicina di casa, Valeria Cherubini. Da quel massacro riuscì a sopravvivere il marito di Valeria, Mario Frigerio, che rimase gravemente ferito. L’uomo era sul pianerottolo, dopo che aveva sentito dei rumori sospetti nell’appartamento di Raffaella. È proprio grazie a lui che si è arrivati alla condanna della coppia.

Il guardasigilli, come dichiarato dal Corriere della Sera, aveva delle perplessità su alcuni aspetti dell’indagine e dell’istruttoria e, per questo, la magistratura locale ha inviato tutti gli atti a Roma. Il sostituto Procuratore, Massimo Astori, 15 giorni fa ha ricevuto le carte in cui veniva informato sul dubbio dell’inchiesta da lui condotta nel 2006, in cui era affiancato dai magistrati Iariani.

Gli avvocati difensori di Olindo e Rosa hanno cercato di fare riaprire il caso molte volte, rivolgendosi anche alla Corte di Giustizia Europea: tutto invano. La Cassazione ha recentemente confermato il no alla riapertura delle indagini, ma le indagini giornalistiche degli ultimi tempi, delle Iene, avanzano molti dubbi sulla colpevolezza della coppia.

Dall’indagine giornalistica sembra che gli inquirenti non abbiamo svolto le indagini tecniche scientifiche in modo corretto, e che quindi – se pure sembrerebbe colpevole – la coppia non dovrebbe essere in galera. Se le indagini non dovessero essere considerate valide, vi è il rischio che la coppia – se pure ragionevolmente colpevole – in assenza di prove, venga liberata e gli omicidi risultino irrisolti.

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