Salvatore Borsellino choc: "Scarcerazione Riina era nella Trattativa"

Il fratello del giudice Paolo Borsellino, Salvatore, critica pesantemente la recente decisione dei giudici della Corte di Cassazione, che aprono di fatto ad accordare benefici penitenziari al capo di Cosa Nostra, Totò Riina.

Salvatore Borsellino choc: "Scarcerazione Riina era nella Trattativa"

Le reazioni alla sentenza choc della sezione penale della Corte di Cassazione, che apre alla possibilità di accordare benefici penitenziari al boss mafioso Totò Riina, arrivano praticamente da tutti i fronti, ma in particolar modo da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, morto nella strage di via D’Amelio a Palermo. 

La sentenza, che sta sollevando una così grande polemica in queste ore (qui la posizione di Rita Dalla Chiesa), sottolinea il fatto che ad ogni uomo deve essere garantita la “dignità”, anche quando si è in punto di morte. Le condizioni di salute e l’avanzata età del boss hanno così determinato i giudici cassazionisti a rimandare al giudice del tribunale di Sorveglianza di Bologna una revisione della precedente decisione, con la quale si negavano benefici penitenziari al boss mafioso, ancora considerato dall’Antimafia il capo di Cosa Nostra, su cui pendono centinaia di omicidi tra cui sedici eccellenti. 

Tra questi omicidi eccellenti, si annoverano anche quelli dei giudici Borsellino e Falcone, di cui il 23 maggio scorso si è celebrato il 25° anniversario della morte nella strage di Capaci. Salvatore Borsellino, fratello del giudice morto il 19 luglio del 1992 in via D’Amelio a Palermo, intervistato dal Corriere della Sera, chiosa dicendo che Riina sapeva, in caso di arresto, che non sarebbe morto in carcere. 

Per Salvatore Borsellino, insomma, il patto di una scarcerazione prima della sua morte era nella famosa trattativa Stato-Mafia. Lo Stato – dice Borsellino – con la decisione dei giudici cassazionisti si appresterebbe a pagare una cambiale sottoscritta 25 anni fa.

Poi, l’annuncio di volere annullare le commorazioni previste per il 19 luglio prossimo. Dopo una decisione del genere – dice Salvatore Borsellino – “cosa c’è da commemorare?“.

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