Roma, condannato a 22 anni l’uomo sieropositivo che contagiò volutamente 32 persone

Confermate le accuse per Valentino Talluto, l'uomo affetto da Hiv che adescava donne per infettarle. Le vittime in aula sono scoppiate in lacrime al momento della sentenza.

Roma, condannato a 22 anni l’uomo sieropositivo che contagiò volutamente 32 persone

Valentino Talluto è stato condannato a 22 anni di reclusione: il 34enne era sotto processo per aver contagiato con l’Hiv 32 persone. La prima corte d’Assise D’Appello ha concesso all’uomo uno sconto di pena lieve (due anni), in quanto è stato assolto con formula dubitativa in quattro episodi contestati “per non aver commesso il fatto“.

Gli avvocati difensori di Talluto avevano richiesto l’assoluzione piena, in quanto, come sottolineato dall’avvocato Tiziana De Base, “Più di qualche punto buio c’è, e questo lascia Valentino Talluto nella non colpevolezza”.

Le lacrime delle vittime in aula

Mentre Valentino Talluto impassibile ha ascoltato la sentenza dei giudici che lo condannavano a 22 anni, confermando quindi l’impianto accusatorio della sentenza di primo grado, le vittime presenti in aula sono scoppiate in lacrime per la delusione della sentenza stessa. Per il 34enne le accuse sono di lesioni personali gravissime, mentre è caduta l’imputazione di epidemia dolosa.

I giudici hanno concesso una riduzione di pena di due anni perché in quattro episodi vi è un’assoluzione parziale, infatti vi è una formula dubitativa: per quattro ragazze i giudici dubitano che il contagio sia stato provocato dall’imputato.

La ricostruzione dei fatti

Valentino Talluto secondo l’accusa era consapevole di essere sieropositivo ma, durante gli incontri sessuali, non informava le proprie partner, anzi chiedeva a tutte di non usare profilattici, e quindi di avere rapporti non protetti. Molte donne che hanno frequentato l’uomo erano al primo rapporto sessuale. L’imputato è stato arrestato il 23 Novembre del 2015 con l’accusa di lesioni gravissime. Talluto, negli interrogatori, si è sempre dichiarato dispiaciuto ed ha sostenuto di non sapere dei danni che avrebbe potuto arrecare per la sua sieropositività.

All’imputato, di origini siciliane, erano stati attribuiti 57 episodi di contagio, tra cui 32 diretti o indiretti, e 25 “evitati” grazie agli anticorpi presenti; 25 vittime si sono costituite parti civili

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