Rogo in un centro immigrati a Lampedusa, fermati in sette

Sono sette le persone che sono state fermate dalla locale Polizia per aver appiccato il fuoco la notte tra lunedì e martedì mattina al centro di accoglienza immigrati nell'isola di Lampedusa.

Rogo in un centro immigrati a Lampedusa, fermati in sette

Sono sette le persone che sarebbero state poste in stato di fermo dalle locali Forze dell’Ordine per aver appiccato il fuoco nei locali del centro di accoglienza per gli immigrati, che ha sede nell’isola di Lampedusa.

I sette giovani immigrati lo scorso lunedì 16 maggio, intorno alle 23 e approfittando quindi del buio della notte, hanno  appiccato il fuoco nel Centro di primo soccorso, che al momento ha 517 ospiti immigrati. Solo il caso ha voluto che non ci fossero né morti né feriti, poiché, come ben si può immaginare poteva essere una vera strage.

Gli immigrati fermati dalla Polizia sono molto giovani, infatti hanno un’età compresa tra i 18 e i 28 anni. E sembra sia stato un gesto di protesta per le condizioni di vita a cui sono costretti, gesti già avvenuti nel 2009 e nel 2011. Anche in quei casi i danni sono stati ingenti ed hanno richiesto un intervento di ricostruzione degli edifici coinvolti.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Lampedusa, che stanno conducendo le indagini, il rogo sarebbe stato appiccato da alcuni tunisini a cui era stato rifiutato lo status di rifugiato politico e quindi sarebbero stati rimpatriati a breve. Insofferenze e proteste che sono scoppiate dopo l’arrivo di altri numerosi immigrati, salvati in mare nei giorni scorsi e portati quindi nel centro più vicino, cioé quello di Lampedusa.

Negli ultimi giorni la tensione nel centro di accoglienza, che svolge funzioni anche di Hotspot, é stata elevatissima, poiché alcumi profughi di provenienza yemenita e eritrea, hanno rifiutato di sottoporsi ai procedimenti per l’identificazioni, inasprendo quindi le relazioni con gli operatori di Polizia. Le identificazioni sono indispensabili per poter poi essere introdotti nel nostro Paese, ma evidentemente questi profughi la pensano diversamente o hanno qualcosa da nascondere.

In seguito a questi fatti diversi immigrati hanno organizzato delle manifestazioni di protesta nella piazza principale del centro cittadino.

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