Ragazzina di 12 anni si finge morta per sfuggire all’uomo che ha ucciso sua madre

Terrore a Pavia: una ragazzina di 12 anni è riuscito a sfuggire all'uomo che aveva appena ucciso sua madre fingendosi morta. "Non voleva pagare il debito, allora l'ho uccisa". I due erano amanti.

Ragazzina di 12 anni si finge morta per sfuggire all’uomo che ha ucciso sua madre

Una ragazzina di 12 anni è riuscita a sfuggire al killer di sua madre solamente fingendosi morta, rifugiandosi immobile tra le braccia della donna che le aveva dato la vita, e che ora giaceva inerte accanto a lei crivellata di proiettili. La vicenda è accaduta a Dorno (Pavia), e vittima e carnefice erano stati amanti.

Quando Roberto Garini (51), questo il nome dell’assassino, aveva conosciuto Emanuela Preceruti (44) era subito scoccata la scintilla della passione. L’uomo era proprietario di una casa a due piani in provincia di Dorno, ereditata dal padre, e non aveva avuto problemi a ristrutturarla interamente per poi offrirla ad Emanuela ed a sua figlia.

Un gesto d’amore all’apparenza, che però quando le cose hanno iniziato a mettersi male non è parso più così disinteressato. Quando la relazione ha iniziato a vacillare infatti, anche le questioni economiche hanno cominciato ad assumere un peso specifico soverchiante.

Roberto infatti rivoleva indietro tutti i soldi che aveva speso per Emanuela sin da quando si erano conosciuti: i la casa, i vestiti, la macchina, le spese per la ragazzina, tutto ciò che lui aveva pagato per lei voleva che gli fosse restituito, fino all’ultimo centesimo.

Così il 51enne ha iniziato una vera e propria campagna di stalking, su Facebook e per sms, nei confronti della sua ex per riscuotere quanto era convinto che gli fosse dovuto. Il tragico epilogo è arrivato quando l’assassino si è presentato a casa della donna e della ragazzina, dopo avere spedito all’ex compagna un sms nel quale le intimava di restituirgli tutto.

Era ubriaco, Roberto, ed un appassionato di armi da fuoco. Due cose che possono rivelarsi un mix assolutamente letale, specialmente quando sono coinvolte questioni sentimentali. Così dinanzi al rifiuto della donna di restituire l’equivalente pecuniario dei “regali” fatti da lui durante la relazione, il killer ha fatto fuoco: ha raggiunto il bagno dove Emanuela si era rifugiata con sua figlia, ha sfondato la porta con una mazza ed ha iniziato a sparare.

La ragazzina è riuscita a salvarsi facendo finta di essere morta dopo essere stata colpita al fianco, in modo non grave. Quando lui poi è tornato in salotto per avvisare i carabinieri che “Ho appena ucciso la mia compagna“, la dodicenne in stato di shock si è tuffata dal balcone per scappare giù nel cortile. L’uomo è stato infine arrestato dai carabinieri di Vigevano.

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