Premiato ragazzo che vendeva merendine a scuola: i compagni protestano

E' stato premiato dalla Fondazione Luigi Einaudi il ragazzo che, contravvenendo alle regole scolastiche, vendeva merendine a scuola. I compagni, oggi, protestano con un sit-in definendo il premio ingiusto. Ecco perché.

Premiato ragazzo che vendeva merendine a scuola: i compagni protestano

Lo studente dell’Itis di Moncalieri, provincia di Torino, e finito alla ribalta della cronaca per essere stato sospeso da scuola per aver venduto merendine ai compagni, oggi 13 dicembre, ha ricevuto per lo stesso motivo un premio in denaro da parte della Fondazione Luigi Einaudi.

Un fatto che se inizialmente ha destato tanta ilarità e curiosità, successivamente ha infiammato il cuore di molti e non fatto dormire certamente tanti altri, che invece credono fermamente nel senso delle legalità e del lavoro onesto.

La Fondazione Luigi Einaudi tiene a precisare per bocca del suo Presidente, Giuseppe Benedetto, che il premio va inteso come riconoscimento più che al ragazzo al gesto. La decisione ha comunque scatenato non poche polemiche, poichè per molti il ragazzo è stato premiato per quello che la legge identificherebbe invece proprio come un reato, che anzichè essere premiato andrebbe invece punito.

Questo pensiero è sicuramente anche quello dei molti, moltissimi studenti dell’Itis di Moncalieri, alle porte del capoluogo piemontese, che proprio oggi sono scesi in piazza per protestare e manifestare apertamente la loro delusione e il loro dissappunto per il gesto fatto dalla Fondazione Einaudi.

L’attività illecita di cui parliamo era di fatto un commercio abusivo di merendine, che se da un lato hanno immesso il giovane studente nella dura realtà imprenditoriale, dall’altro gli sono già costati ben quindici giorni di sospensione. Punizione che sembra avergli fatto capire ampiamento di aver commesso un errore, di cui – come la Fondazione – giustifica però l’iniziativa, l’idea insomma prettamente imprenditoriale.

Un’attività che sembra avergli fruttato già quattromila euro in appena quattro anni, a cui si aggiungono quelli della borsa di studio e un sogno nel cassetto, che è quello di trasferirsi al più presto in Portogallo per aprire una nuova attività imprenditoriale.  Ma qualcuno lo avrà informato che anche in quel Paese ci sono delle leggi di commercio da rispettare?

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