Ponte Morandi: almeno venti gli indagati

Sono passati poco più di venti giorni dal grave disastro di Genova e la giustizia non ha perso tempo. Venti persone e la società Autostrade risultano essere iscritte al registro degli indagati

Ponte Morandi: almeno venti gli indagati

L’inchiesta avviata in seguito al crollo del ponte Morandi, avvenuto a Genova il 14 agosto 2018, sta mettendo insieme i primi risultati.

Questa mattina sono stati consegnati presso la sede della Guardia di Finanza di Genova i primi avvisi di garanzia.

Le indagini e gli indagati

Senza citare nomi e cognomi, ma soltanto i ruoli ecco dove li possiamo rintracciare: Autostrade per l’Italia e 8 dei suoi dirigenti; 3 appartenenti ai vertici dell’Unità di vigilanza del Mit; 4 membri – di cui uno esterno – del “comitato tecnico del Provveditorato delle opere pubbliche che a febbraio diede parere positivo al progetto di retrofitting del viadotto presentato da Autostrade”  come si legge in genova24.it; 1 collaboratore del provveditore; 3 ingegneri di Spea e di Autostrade; 1 capoufficio ispettivo.

Da parte sua Autostrade per l’Italia ha manifestato la massima fiducia nel lavoro che l’autorità giudiziaria sta portando avanti riferendosi “alle iniziative della Procura di Genova, che ha proceduto alla notifica degli avvisi di garanzia ai dirigenti di Autostrade per l’Italia, a vario titolo interessati dalla vicenda del tragico crollo” scrive adnkronos.com.

La società Autostrade si è detta anche disponibile a collaborare in maniera attiva al fine di “accertare le cause e le dinamiche” di quanto successo la vigilia di Ferragosto “e le responsabilità”, dei singoli, se ci fossero.

Il ministro Danilo Toninelli assicura che non c’è nessuna responsabilità del ministero delle Infrastrutture, quando un ministero conclude il suo mandato, muore. Rinasce poi con il cambio del ministro. Il ministro delle Infrastrutture al ‘Gr1 Rai‘  ha spiegato che “I dirigenti continuano ma sono gli stessi dirigenti che mesi prima avevano ricevuto lettere di diffida da parte dell’Ascait, paventando reati di aggiotaggio o risarcimenti danni milionari a non pubblicare documenti” questo il motivo per cui alcuni dirigenti del ministero trovano i loro nomi nell’elenco degli indagati per il crollo di Genova. E con un sospiro di sollievo parla di un ministero nuovo, “con tecnici competenti e sufficienti per fare il proprio mestiere“.

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