Papa Bergoglio “confessa” di non avere il telefonino e di non saper usare i social

Parlando dei social network, Papa Francesco si dice "anziano". Papa Paolo VI sarà proclamato santo entro l’anno, lo ha confermato Papa Bergoglio al clero romano durante l'incontro di giovedì 15 febbraio.

Papa Bergoglio “confessa” di non avere il telefonino e di non saper usare i social

L’incontro di Papa Francesco, giovedì 15 febbraio, con i sacerdoti romani, si è svolto nella basilica papale di San Giovanni in Laterano a porte chiuse, ma la sala stampa della Santa Sede due giorni dopo ha diffuso i testi del dibattito. 

In Laterano è stato distribuito un libretto con alcune frasi significative dei Pontefici: parlandone, Papa Francesco ha affermato di apprezzarlo molto e ha osservato che due recenti vescovi di Roma sono già Santi: San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II. Paolo VI sarà proclamato santo nel 2018, mentre la causa di beatificazione di Giovanni Paolo I è aperta. Poi, con tono scherzoso, ha aggiunto: “E Benedetto e io, in lista di attesa: pregate per noi!“. 

Tra le confidenze di Jorge Mario Bergoglio c’è quella sul suo rapporto con i social network e le varie tecnologie di comunicazione. Praticamente, il Papa non sa usare i social, internet, e non ha nemmeno il telefonino. Quando deve inviare una un’e-mail, la scrive a mano, e al resto ci pensa il suo segretario. 

Papa Francesco, con estrema sincerità e senso della realtà, ha fatto osservare che molti, come lui, stanno vivendo la tappa dell’anzianità, e ha aggiunto: “Diciamo la verità: è l’ultima tappa della vita. E in questa età si può non trovare il linguaggio proprio del mondo di oggi”. L’abilità nell’uso delle nuove tecniche, non è propria di ogni età e poi il Papa ha confessato: “Oggi la realtà va tanto avanti, che io non riesco a farlo“.

Ma la tecnologia non è tutto nella vita e ogni età ha una sua ricchezza! Secondo Papa Francesco ciò che un anziano deve saper donare è un sorriso, questo è quello di cui oggi la gente ha bisogno: “E questa età è l’età del sorriso. Offrire uno sguardo amabile”. Poi per due volte, ha ripetuto: “E questo si può fare”

Un’altra confidenza del vescovo di Roma riguarda il percorso di tutta la sua vita sacerdotale fino al pontificato. Al Signore avrebbe sempre espresso una preghiera semplice, nata dal cuore: “Pensaci Tu che mi hai messo qui!“. E a proposto di preghiera, ai sacerdoti romani ha confessato di aver vissuto momenti di fatica nella vita: a sostenerlo, sempre, è stata la preghiera, che non ha mai tralasciato. 

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