Palermo, soldi pubblici per l’installazione video con "scene erotiche" all’Orto Botanico: infuria la polemica

Le scandalose scene erotiche tra un uomo e le piante dell'installazione video dell'artista cinese Zheng Bo stanno destando scalpore e sconcerto tra la popolazione: ecco i dettagli.

Palermo, soldi pubblici per l’installazione video con "scene erotiche" all’Orto Botanico: infuria la polemica

Sta creando molto scalpore nelle ultime ore a Palermo l’installazione dell’artista cinese Zhang Bo – nell’ambito dell’evento “Manifesta” all’Orto Botanico cittadino – che ripropone scene ad alto contenuto erotico tra un uomo e le piante, immagini forti che hanno destato lo sconcerto e la disapprovazione di tanti.

La città di Palermo è stata nominata capitale della cultura per il 2018, e nell’ambito delle tante manifestazioni ed eventi cittadini in tal senso, è stata innaugurata anche la biennale di arte contemporanea nomade, che ospita da giugno nell’orto botanico cittadino anche la controversa installazione video.

La scandalosa installazione diventa un caso politico

Dal cartello illustrativo posto alla base della controversa opera dell’artista cinese si legge che l’istallazione esplora il potenziale eco-queer e ritrae sette ragazzi immersi in una delle foreste di Taiwan, stabilendo un contatto molto intimo e vicino con le piante, avendo con loro dei rapporti intimi per percepirne la morbidezza ed il profumo.

Mentre la polemica infuria sui social network dove genitori e non chiedono spiegazioni e rimozione immediata dell’installazione definita da molti “pornografica”, oltre che le dimissioni del direttore di “Manifesta” e dell’Orto Botanico cittadino, anche la politica è scesa in campo per verci chiaro su quanto sta accadendo.

I consiglieri della commissione comunale per gli affari legali Sabrina Figuccia, Claudio Volante, Rosario Arcoleo e Giuseppina Russa dichiarano: “Le immagini proposte potrebbero risultare offensive del pubblico pudore e comunque urtare la sensibilità dei minori” – aggiungendo – “oltre ad aver chiesto un incontro urgente, abbiamo chiesto alla organizzazione “Manifesta” di rivedere la propria posizione sull’argomento adottando tutte le necessarie cautele“.

Il comunicato dei consiglieri continua nel dire che la logica avrebbe imposto che tali opere – se così vogliamom chiamarle – fossero esposte in luoghi debitamente chiusi e più adatti, con tanto di avviso circa il contenuto esposto. I consiglieri, insomma, rappresentano la voce di chi trova sconcertante la scelta di aver messo una tale installazione in un luogo frequentato da adulti ma anche e soprattutto da bambini, che da tali immagini possono ricevere solo un reale turbamento. Anche se in tanti chiedono la rimozione immediata dell’opera, il direttore dell’Orto Botanico la difende, assicurando che per il momento è spenta, ma che intende metterla in un luogo al chiuso con un addetto che ne possa esporre anticipatamente i contenuto, senza dunque pregiudizio per alcuno.

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