Padova, sindaco vieta il velo islamico in sedi pubbliche: "Mostrate chi siete o andatevene"

A Padova, la giunta comunale presieduta dal sindaco Massimo Bitonci ha approvato una delibera che proibisce di indossare burqa o niqab nelle sedi pubbliche. Nessuna restrizione per l'hijab, velo islamico che copre solo i capelli.

Padova, sindaco vieta il velo islamico in sedi pubbliche: "Mostrate chi siete o andatevene"

Il velo islamico nelle sue varianti burqa e niqab sarà vietato all’interno delle sedi pubbliche di Padova, grazie ad una delibera proposta dal sindaco Massimo Bitonci ed approvata questa mattina (martedì 10 maggio, nda) dalla giunta comunale. Il testo richiama esplicitamente la delicata situazione di tensione riguardante il pericolo legato al terrorismo islamico, motivando così la decisione.

D’altronde il divieto di recarsi in luoghi pubblici definiti “sensibili” con il volto interamente coperto (come ad esempio da un casco integrale) è già legge in Italia, e per le medesime ragioni di sicurezza nel nostro Paese è proibito viaggiare su automobili con i finestrini oscurati ai lati del conducente.

Insomma non si tratterebbe affatto di un provvedimento a tinte xenofobe o di un’espressione di razzismo, perché riguarderà solamente le varianti del velo islamico che prevedono una copertura integrale, senza toccare il caratteristico hijab (che invece, coprendo soltanto i capelli ma lasciando il viso visibile, non sarà vietato).

Le sedi pubbliche “sensibili” nelle quali sarà vietato portare il velo islamico integrale sono le sedi comunali (“frequentate ogni giorno da migliaia di persone tra politici, utenti, visitatori, operatori, autorità” sottolinea il testo), altri edifici di proprietà del Comune di Padova ed i musei.

Chiunque vorrà accedere a questi luoghi dunque dovrà, citando il testo della delibera: “sottoporsi all’identificazione e alla rimozione del velo, ove necessario, a tale fine“. Bitonci dal canto suo ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione ottenuta da parte del consiglio, spiegando che: “Noi non vogliamo che girino persone per musei e uffici comunali a viso coperto“.

Questo è previsto anche dalle norme antiterrorismo del 1975, e dal Testo unico sulla sicurezza pubblica” ha sottolineato il sindaco di Padova, rigettando sul nascere qualsiasi ipotesi di discriminazione religiosa.

Continua a leggere su Fidelity News