Una storia di orrore e degrado che arriva da Giuliano, vicino Napoli. Un ragazzino disabile (con un lieve ritardo mentale), oggi tredicenne, per ben quattro anni è stato vittima di vessazioni di ogni tipo, tra cui anche la peggiore, la violenza sessuale, da parte di un branco di minorenni.
È stata la mamma del disabile a denunciare e a porre fino a quell’incubo, allertata da alcuni atteggiamenti inconsueti del figlio, quando si trovava in compagnia di quelli che credeva fossero i suoi amici.
Gli indagati sono ben undici ragazzini, per i quali l’accusa è gravissima: violenza sessuale di gruppo, e sequestro di persona.
Il provvedimento del giudice contro il branco è scattato all’alba di oggi e, così, otto di loro sono già stati collocati in comunità, ma tre di loro non sono imputabili – e pertanto affidati ai genitori – perché hanno addirittura meno di quattordici anni.
Le lunghe e delicate indagini hanno fatto emergere una storia a dir poco agghiacciante: le violenze consumate per strada, negli spogliatoi di un campo di calcetto, e anche a casa di uno degli imputati, sarebbero cominciate quando la vittima aveva solo 10 anni.
Nessun adulto si sarebbe accorto di quello che il ragazzino stava subendo da anni.
Nelle prossime ore, i ragazzi saranno coinvolti dal giudice di fronte anche ai loro genitori. Alcuni pare provengano da famiglie molto degradate: un drammatico quadro di sopraffazioni, forse viste e apprese in famiglia, ma non per questo concepibili e/o giustificabili.
Gli amministratori locali informano che, nelle prossime ore, la giunta approverà una delibera, cui si lavora da tempo, per l’istituzione di uno sportello finalizzato alla prevenzione del bullismo, nella speranza che si abbia sempre meno notizia di episodi di tal sorta.