Nel 1943 scrisse una lettera dal campo di concentramento. Arrivata nel 2016

Un'incredibile vicenda legata al triste periodo dei campi di concentramento, è tornata alla ribalta proprio in questi giorni. Ed in maniera completamente inaspettata. Tutto ruota attorno ad una lettera.

Nel 1943 scrisse una lettera dal campo di concentramento. Arrivata nel 2016

Una vicenda legata ad una lettera ha improvvisamente riportato un uomo anziano indietro negli anni, nei decenni; trasportandolo fino all’orrido scenario dei campi di concentramento allestiti dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Tutto ebbe inizio un 5 Novembre, quando nel 1943 Ferruccio Pasin venne catturato dai tedeschi mentre si trovava a Lancenigo, e deportato nel campo di Luckenwalde (Brandeburgo). Il campo in questione era stato appositamente edificato per rinchiudervi i militari fatti prigionieri dai nazisti, e Ferruccio vi trascorse due anni della sua esistenza.

Ma l’episodio cruciale della nostra vicenda, è la stesura di una lettera scritta dal soldato in prigionia e diretta a suo padre Pietro, residente in via Batisti a Villorba (Treviso). Perché quella lettera è giunta soltanto pochi giorni fa al nuovo indirizzo dei Pasin, ingiallita e consunta, ma ancora leggibile.

E’ stata indescrivibile la sorpesa di Mario, fratello del milite catturato durante la guerra, quando il postino si è trovato a consegnargli quella lettera finalmente giunta a destinazione dopo 72 anni in giacenza. Sebbene l’abitazione di Pietro non sia più in piedi ora, il postino conosceva i Pasin, e sapeva dove andare per far sì che la consegna andasse finalmente a buon fine.

Ai prigionieri del campo di Lickenwalde era concesso spedire una sola cartolina l’anno ha raccontanto la figlia di Ferruccio, Anna Pasin. L’emozione per la consegna della lettera ha ben presto travolto tutta la famiglia, risvegliando emozioni vecchie di più di settant’anni, eppure forse mai così attuali.

Non è ancora stato chiarito come la lettera del soldato sia riuscita ad arrivare nelle mani dei familiari del militare defunto: c’è chi dice che il postino l’abbia trovata e, conoscendo i destinatari, abbia deciso di conscegnarla manualmente; chi invece sostiene che a ritrovarla sia stato un ricercatore nell’ambito di un qualche studio.

Fatto sta che fortunatamente quella missiva non era l’ultima testimonianza che la famiglia poté avere di Ferruccio, perché il ragazzo tornò nel settembre del ’45, dopo due anni di prigionia. “Era alto uno e ottanta e pesava 37 chili” ricorda la figlia Anna ancora con orrore.

Ferruccio Pasin è morto nel 1981, ma la sua lettera ha saputo rievocare la sua memoria in quello che è stato il momento più difficile della sua vita, riavvicinando l’intera famiglia ad un dramma consumatosi oltre 70 anni fa.

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