Nascondevano droga nei figli e li usavano come veicolo di scambio: 14 arresti

Sono stati tratti in arresto 14 spacciatori di droga in Puglia, che operavano a Brindisi e nelle province attigue. I malviventi per non destare sospetti utilizzavano i propri figli come corrieri.

Nascondevano droga nei figli e li usavano come veicolo di scambio: 14 arresti

Sono stati arrestate in Puglia 14 persone accusate di detenzione di droga ai fini di spaccio. Gli inquirenti hanno rinvenuto ingenti quantità di hashish, marijuana e cocaina, destinate a venire immesse nel mercato della droga di Brindisi, e delle province situate nei dintorni. E’ stato rilevato che i delinquenti fossero attivi nelle zone di Ceglie, Oria e Villa Castelli, e che la loro zona d’influenza si estendesse sino a Taranto.

Gli arresti sono arrivati al culmine di una delicata operazione orchestrata dal reparto antidroga dei carabinieri di Brindisi. Le indagini sono durate a lungo, prima che il gip del tribunale di Brindisi potesse emettere le richieste di custodia cautelare, previa dichiesta della Procura della Repubblica.

Perché gli spacciatori erano riusciti ad architettare un metodo semplice ma estremamente efficace per riuscire a sviare i sospetti e mantenere un basso profilo: utilizzare i propri figli minori come corrieri della droga.

Ai ragazzini veniva infatti affidato il compito di trasportare gli stupefacenti per conto dei padri criminali, dimodoché questi ultimi riuscissero con più facilità ad eludere i controlli delle forze dell’ordine. E’ stato appurato che alcuni dei bambini utilizzati per lo spaccio di droga fossero ancora in tenera età.

Ci sono voluti due anni di indagini e ricerche, tra il 2013 ed il 2015 prima che i carabinieri riuscissero a venire a capo dell’organizzazione criminale che spacciava droga nel pugliese avvalendosi dei figli dei suoi componenti come corrieri. Ma grazie ai numerosi sequestri effettuati dai militari, sono state raccolte prove sufficienti a disporre le 14 ordinanze di custodia cautelare, 7 delle quali in carcere (le rimanenti ai domiciliari).

I particolari dell’operazione sono stati tenuti segreti fino a questa mattina, quando il compito di illustrarli è stato affidato al procuratore della Repubblica di Brindisi Marco Di Napoli, che ne ha parlato nel corso della conferenza stampa organizzata per le 9:45 presso il tribunale.

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