Napoli, commerciante morto d’infarto durante un furto: si costituisce il rapinatore

Si è costituito il malvivente della rapina finita in tragedia il 6 Dicembre ai danni di un commerciante. L'uomo, 46 anni, in stato di fermo, ha dichiarato: "Non mi sono accorto delle condizioni della vittima, avevo chiesto solo 100 euro".

Napoli, commerciante morto d’infarto durante un furto: si costituisce il rapinatore

Si è costituito il malfattore 46enne che il 6 Dicembre ha tentato una rapina in un negozio storico di Montesanto, quartiere di Napoli. Durante la rapina, il proprietario  Antonio Ferrara  si era difeso, facendo nascere una colluttazione: poi, improvvisamente, il salumiere si era accasciato per terra a causa di un infarto, e il malvivente era fuggito.

Una rapina che si è trasformata in una terribile tragedia: Antonio è morto prima dell’arrivo in ospedale. Il 46enne autore del crimine ha raccontato agli investigatori che aveva chiesto soltanto 100 euro, e poi aggiunge: “quando sono scappato, non avevo compreso le condizioni della vittima”.

La versione del rapinatore non convince

Le testimonianze degli abitanti del quartiere, che conoscevano Antonio, raccontano di una persona disponibile, buona e aperta al dialogo, che ben comprendeva il quartiere in cui lavorava e il conseguente tessuto sociale. Anche la polizia non è convinta della versione del rapinatore, in quanto appare strano che il salumiere abbia tentato di rischiare la vita per 100 euro.

Accompagnato dal suo avvocato, il 46enne si è costituito lunedì notte dopo che il suo alibi era stato disintegrato dagli investigatori. Infatti, quest’ultimi avevano constatato che nel momento della rapina l’uomo non era a lavoro in un pub, come aveva sostenuto inizialmente.

Il rapinatore solitario ha dichiarato di essere addolorato per ciò che è avvenuto, e di non avere compreso le condizioni di salute del salumiere quando è fuggito. “Ho appreso della morte di quel commerciante solo più tardi ha spiegato – non l’ho aggredito, gli ho chiesto cento euro, mi servivano cento euro, e ho cercato di portare a casa il bottino“. Secondo il suo racconto, avrebbe preso di mira il negozio storico di Antonio Ferrara per intascare un colpo sicuro, in quanto sapeva che il salumiere non possedeva armi.

Al termine dell’interrogatorio, l’uomo è stato sottoposto a fermo con l’accusa di aver causato la morte del salumiere in seguito alla tentata rapina.

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