Napoli, aggressione in ospedale: padre di un paziente minaccia di uccidere infermieri e medici

Il padre di un giovane paziente si reca in pronto soccorso e minaccia infermieri e medici di usare la pistola se non avessero ricoverato subito il figlio.

Napoli, aggressione in ospedale: padre di un paziente minaccia di uccidere infermieri e medici

Dall’inizio dell’anno si contano almeno 78 aggressioni avvenute in provincia di Napoli a danno del personale medico. L’ultima è accaduta giovedì sera, quando una coppia di genitori ha portato il giovanissimo figlio in pronto soccorso presso l’Ospedale Santobono. Al piccolo paziente è stato assegnato un codice verde che non è stato gradito dal padre, da qui è iniziata la violenta aggressione verbale, accompagnata da minacce di morte e da violenza fisica.

La denuncia è partita dallo stesso dottore aggredito dall’uomo, che ha raccontato l’accaduto scrivendo all’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate“, nata proprio con lo scopo di denunciare e aiutare i medici e gli infermieri che spesso diventano vittime di aggressioni e violenze da parte dei pazienti della loro struttura. La vicenda è stata raccontata tramite un post Facebook della pagina ufficiale dell’associazione, con allegato il referto medico dello stesso dottore vittima del folle uomo.

Le minacce

L’aggressione ha inizio a causa del codice verde assegnato dagli infermieri del Pronto Soccorso ad un giovanissimo paziente arrivato insieme ai suoi genitori. Secondo il padre del bambino però, il controllo medico andava fatto nell’immediato e così ha dato via all’aggressione fisica e verbale. L’uomo ha prima preso a pugni il vetro divisore all’accettazione del Pronto Soccorso, per poi minacciare di utilizzare la sua pistola per uccidere tutti se non avessero fatto entrare il figlio in un ambulatorio.

Una delle guardie presenti nell’Ospedale si è fatta avanti per calmare l’uomo, ma a nulla è valso il suo intervento. Il dottore che ha denunciato l’aggressione, ha raggiunto il Pronto Soccorso sentendo le urla dell’uomo, e si è così presto ritrovato strattonato dall’aggressore e preso a pugni. Impauriti dalla reazione esagerata, le altre persone presenti in sala d’attesa sono scappate.

Solo l’intervento di altre due guardie è servito per far uscire l’uomo dal Pronto Soccorso, lasciando così sola la moglie che ha parlato in modo sereno con i medici e gli infermieri. La donna ha affermato che se fosse stato per lei non avrebbe voluto portare il figlio in ospedale. Il paziente è stato successivamente ricoverato per procedere con gli accertamenti necessari alla sua diagnosi.

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