Musile, lettera choc del figlio di Mariarca: "ucciderai anche me come hai fatto con la mamma?"

Ad un anno dal femminicidio di Mariarca, il figlio scopre la verità sul padre. La sorella della vittima racconta la delusione del bambino e la lettera choc che ha scritto al padre.

Musile, lettera choc del figlio di Mariarca: "ucciderai anche me come hai fatto con la mamma?"

Era il 23 luglio 2017 quando Maria Archetta Mennella, conosciuta da tutti come Mariarca, è stata uccisa per mano dell’ex marito da cui scappava da tempo. Trasferita insieme ai due figli a Musile di Piave, la donna voleva iniziare una nuova vita lontana da quell’uomo che le aveva tolto tanto. Una scelta, quella di Mariarca, che non è stata presa bene da Antonio Ascione, che dopo averla trovata l’ha accoltellata a morte.

Dopo una serie di indagini che hanno condannato il 45enne pizzaiolo a 20 anni di carcere con il rito abbreviato, la figlia di 15 anni ed il più piccolo di 9 sono stati affidati alla famiglia di Mariarca. La nonna e le zie dei due bambini, hanno provato a proteggerli dalla terribile verità che ruotava attorno ai loro genitori, ma in questo ultimo periodo al figlio minore è stata rivelata la natura del padre, ed il terribile gesto che ha compiuto contro la 38enne.

Non parla e comunica solo a lettere

Così come racconta Virginia Mennella al Tg2 Dossier, zia dei due ragazzini, il piccolo di 9 anni non ha mai smesso di chiedere alla nonna dove fosse la madre. La sua voglia di riabbracciare la donna era tanta da chiedere ogni giorno di volerle parlare. Inizialmente, la famiglia gli disse che la madre era occupata con il lavoro, ma quando le scuse hanno iniziato a terminare, al bambino è stata rivelata la verità: il padre aveva ucciso la sua mamma.

La zia del bambino afferma che, da quel momento, il figlio minore della coppia non ha più parlato. Molto attaccato al padre, la sua delusione ed il suo dolore nello scoprire quella verità, lo ha gettato nel silenzio più totale, e l’unico modo che usa per comunicare con la sua famiglia è tramite poche e brevi lettere che scrive per sfogare i suoi sentimenti.

Ad attirare l’attenzione di Virginia, una lettera scritta dal bambino ed indirizzata al padre, in cui gli chiedeva se una volta uscito dal carcere avrebbe ucciso anche lui come aveva fatto con la sua mamma. Parole che dimostrano la paura del piccolo ed il dolore che non riesce a gestire. La famiglia di Mariarca ha voluto raccontare questa parte della storia per testimoniare l’aiuto psicologico di cui le famiglie hanno bisogno, perché le conseguenze di un omicidio non terminano al processo del colpevole.

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