Morte Desirée, il medico legale: "Provò a opporsi finché cosciente"

L'esame autoptico ha rivelato importanti novità sul caso di Desirée Mariottini, drogata, stuprata e lasciata morire nell'indifferenza totale nel quartiere San Lorenzo a Roma. Il medico legale ha stabilito che la ragazza tentò di opporsi alla violenza.

Morte Desirée, il medico legale: "Provò a opporsi finché cosciente"

La 16enne, Desirée Mariottini, tentò di opporsi alla violenza inaudita delle bestie che l’hanno drogata per poi stuprarla e condurla alla morte. E’ quanto emerso dall’autopsia effettuata sul suo corpo dal medico legale.

Ciò confermerebbe le dichiarazioni rilasciate da un’amica a Il Tempo, secondo cui la ragazza sarebbe stata drograta con un mix letale che l’avrebbe resa incosciente e stuprata ripetutamente dalle 18.00 del pomeriggio fino alle 2.00 di notte quando è morta.

L’ordinanza

Venerdì 2 novembre, si svolgerà l’interrogatorio di garanzia per Yusif Salia, il ghanese di 32 anni che era fuggito nel Foggiano. Sarà interrogato dal gip del tribunale di Foggia, Armando dello Iacovo. Il ghanese fu catturato il 26 ottobre Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, all’interno di una baracca abusiva.

Il gip ha convalidato sia l’arresto in flagranza di reato per il possesso di 11 chili di marijuana trovati nella baracca dove si era nascosto, sia il decreto di fermo emesso dalla Procura di Roma relative, però, alle sole accuse di violenza sessuale di gruppo. Nell’ordinanza il gip motiva i provvedimenti emessi a carico del ghanese, spiegando che costui appartiene al branco che ha stuprato la giovane Mariottini.

Ancora, si legge nell’ordinanza che non è possbile stabilire se sia stato lui personalmente, o che abbia insieme al gruppo, a fare assumere alla vittima quel mix di gocce, il metadone, i tranquillanti e le pasticche che avrebbe determinato la morte della ragazza per grave insufficienza cardiorespiratoria. Dunque, l’interrogatorio di garanzia servirà ad accertare e far luce sul ruolo ricopero da Salia.

La sua posizione potrebbe aggravarsi o semplicemente confermare i capi d’accusa a suo carico. L’interrogatorio è stato rinviato al 2 novembre per problemi di salute dell’indagato, detenuto in isolamento per alcuni giorni. La famiglia di Desirée invece ha scelto il silenzio stampa e si è chiusa nel proprio dolore, dopo la perdita brutale della giovane. 

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