Milano: scaraventa contro il muro il figlio di 5 mesi e gli rompe il cranio, poi picchia la moglie

Rientrato a casa ubriaco, l'uomo discute violentemente con la moglie, la pesta e prende il figlio per il collo e lo sbatte al muro con forza. In casa c'era anche la cugina della moglie.

Milano: scaraventa contro il muro il figlio di 5 mesi e gli rompe il cranio, poi picchia la moglie

Un 43enne di nazionalità marocchina ha scaraventato il figlio di 5 mesi contro un muro causando sul piccolo una grave frattura al cranio e ha picchiato con violenza la moglie. La vicenda si è consumata a San Giuliano Milanese: l’uomo era rientrato a casa ubriaco e aveva cominciato a disuctere con la compagna, una coetanea connazionale con cui sta da dieci anni.

In casa con la moglie c’era anche la cugina di lei: anche la donna è stata picchiata e malmenata con calci e pugni e aveva anche procurato un taglio al piede alla moglie. Dopo che si è sfogato, l’uomo è fuggito. I vicini, che avevano sentito la lite violenta, hanno avvisato i carabinieri di San Donato che sono subito intervenuti sul posto.

Dopo aver fatto una ricostruzione dei fatti, i carabinieri hanno cominciato a cercarlo e hanno trovato l’uomo in strada, nei pressi dell’abitazione, mentre cercava di nascondersi. Accortosi delle forze di polizia, l’uomo ha reagito anche contro di loro e ha cominciato a dare pugni e calci come aveva fatto con le due donne.

La polizia lo ha fermato con le accuse di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, con permesso regolare in Italia, ha precedenti ed è nullafacente. La moglie è stata portata in ospedale ed è stata dimessa con una prognosi di quindici giorni.

Invece, il piccolo di 5 mesi, è stato ricoverato all’ospedale di Vizzolo Predabissi. I medici gli hanno riscontrato la frattura della teca cranica e ha confermato che le sue condizioni sono gravi. La donna è stata interrogata dai militari e dal suo racconto è emerso che altre volte in passato era stata picchiata dal marito ma che non aveva mai avuto il coraggio di sporgere denuncia. Insieme al compagno, che è stato rinchiuso nel carcere di Lodi, la donna ha un altro figlio di dieci anni.

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