Mercoledì 10 febbraio, primo giorno di Quaresima, Papa Francesco ha invitato i cristiani ad aprirsi agli altri e a rendersi testimoni attivi della parola di Dio che invita al perdono delle offese. “La giustizia di Dio è il perdono” afferma il Santo Padre ribadendo il principio ecclesiale che Dio non cerca la condanna dei peccatori, ma la loro salvezza e che proprio in questo consiste la misericordia divina.
Misericordia alla quale Papa Francesco ha dedicato l’anno santo e che ricorre sempre nelle sue parole e nei suoi interventi pubblici, sia nelle quotidiane omelie durante la celebrazione della messa nella cappella della residenza di Santa Marta, sia durante i discorsi in occasione delle udienze ufficiali in Vaticano. La parola del Papa è sempre fortemente legata ai temi più vivi e scottanti della realtà e, nei suoi discorsi, c’è sempre un richiamo alle questioni più attuali come quella – ad esempio – dell’ usura e delle vittime di questo turpe fenomeno.
Una società che si definisce civile deve essere basata sulla solidarietà, afferma il pontefice, e il Giubileo – per realizzare pienamente i suoi obiettivi – deve arrivare a toccare le tasche delle persone, in uno slancio di generosità ed apertura verso coloro che sono vittime di quello che il Papa definisce “un grave peccato” contro l’umanità dei singoli individui.
Come si vede, ancora una volta, il Papa non si tira indietro quando c’è da affermare fortemente un principio dimostrando la sua coerenza e la necessità dell’esempio per tutti coloro che si definiscono cristiani.
E’ fermo convincimento del Papa che solo l’unione tra tutti gli uomini, nello spirito della tolleranza e nell’apertura al dialogo può costituire un valido baluardo al diffondersi delle ideologie di terrore e di sopraffazione. In particolare ai Cristiani ricorda la forza della preghiera che può fare miracoli e non dimentica mai di chiedere per sé la preghiera dei fedeli.