Latina: uccide le figlie dopo aver sparato alla moglie

Una scelta folle e crudele all'alba di questo gelido mercoledì di febbraio, quella di un carabiniere che uccide moglie e figlie con diversi colpi di pistola e poi rivolge l'arma verso di sé togliendosi la vita.

Latina: uccide le figlie dopo aver sparato alla moglie

Luigi Capasso solo qualche giorno fa scriveva su Facebook: “A volte ti viene la voglia di diventare cattivo”. Oggi lo è diventato davvero.
Le forze dell’ordine hanno tentato in tutti i modi una conciliazione con l’uomo. Ore e ore di trattative con dei negoziatori professionisti sperando di salvare la vita alle bambine, ma si è capito fin da subito che l’epilogo aveva alte probabilità di diventare tragico.

Pochi attimi prima dell’irruzione delle forze armate, infatti, si è udito un colpo. L’uomo ha rivolto la pistola verso se stesso e si è suicidato. Purtroppo le bimbe erano già morte da ore. Le aveva uccise, forse, nel sonno.

Una famiglia normale, fino a poco tempo fa. Quando poi il 44enne, appuntato scelto dei carabinieri, è stato lasciato dalla moglie, non si è mai rassegnato. Un padre delirante che ha appostato la moglie all’alba in attesa che si recasse al lavoro, l’ha aggredita e le ha sparato, colpendola tre volte e ferendola gravemente; poi le ha rubato le chiavi di casa e si è barricato in casa con le due figlie.

Un delirio omicida che ha creato uno shock in un’intera cittadina. Incredulità e sgomento. Nessuno si capacita di un fatto così atroce e della morte di due anime innocenti.

Il carabiniere aveva già più volte aggredito la moglie, ma la sventurata aveva solo fatto un esposto – non una denuncia -, temendo di rendersi responsabile della perdita del lavoro dell’ex marito, padre delle adoratissime figlie. Forse una denuncia oggi l’avrebbe salvata, avrebbe salvato lei o la vita delle sue giovani figlie.

Disperata la zia delle bambine, singhiozza disperata domandandosi come un padre possa comportarsi così, come un padre possa arrivare a tanto.
Ed è quello che ci domandiamo tutti, se si può e si deve fare di più per tutelare i minori, spesso vittime innocenti delle demenziali e poco equilibrate regole degli adulti.

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