Latina: lo psicologo ha detto ad Antonietta Gargiulo che le figlie sono morte

Antonietta Gargiulo, ferita dal marito, non ha ricordi di quel giorno. Un equipe medica con professionisti gli ha comunicato, all'Ospedale San Camillo, la morte delle sue bambine.

Latina: lo psicologo ha detto ad Antonietta Gargiulo che le figlie sono morte

Antonietta Gargiulo si è completamente risvegliata, dopo essere stata per una settimana in sedazione farmacologica. Al suo completo risveglio si è trovata accanto le due sorelle, il fratello e tre medici, di cui un anestesista e due psicologhe. La donna, un passo per volta e con parole moderate, ha scoperto di aver perso le sue due bambine, uccise dalla mano di chi doveva proteggerle, il padre Luigi Capasso. Antonietta è stata ferita proprio da quest’ultimo con tre proiettili, davanti alla sua casa a Cisterna di Latina. A quanto dicono, la donna è rimasta impietrita alla notizia, tanto da non avere nemmeno pianto.

I medici e lo staff di supporto del San Camillo avevano già messo tra le possibilità quella di una momentanea perdita della memoria della donna su quanto era accaduto quel giorno. Lo choc di trovarsi l’ex marito con un’arma, ed il lungo periodo di incoscienza, hanno indotto la sua mente alla perdita dei ricordi fotografici di quei giorni, quando alle prime luci dell’alba, davanti al box auto, si è ritrovata Luigi Capasso, che le sparava mentre lei chiedeva aiuto per le sue figlie, Alessia e Martina. Proprio da quei primi momenti è iniziato il racconto di familiari e amici, una “riunione” durata più du un’ora, che ha lasciato tutti i partecipanti molto provanti emotivamente.

Il primo a prendere parola è stato l’anestesista che ha illustrato ad Antonietta le sue condizioni cliniche, spiegandole che d’altronde non può aprire la bocca, in quanto la sua mandibola è immobilizzata a causa di un intervento di ricostruzione, poi le ha parlato delle altre ferite meno gravi, a clavicola e addome: “va già meglio, il peggio dal punto di vista medico è ormai passato“, e presto uscirà dalla terapia intensiva. Con l’aiuto dei parenti, si è poi arrivati all’origine del ricovero e delle sue condizioni.

Gli psicologi hanno aiutato la donna a ricordare i trascorsi burrascosi col marito, e mentre sorella e fratello le tenevano fortemente le mani, gli hanno confessato che è stato proprio suo marito a spararle. Con tutta la cautela possibile, poi le è stato riferito delle sue bambine. Decisivo qui è stato l’aiuto ed il confronto dei familiari: “Non resterai sola, ci siamo noi, saremo sempre con te”. L’aiuto della famiglia, arrivata da Napoli, sarà la chiave per la fase iniziale della nuova vita di Antonietta. È stata propria la famiglia a chiedere che la 39enne venisse informata del dramma delle bambine, prima del loro funerale. 

I funerali di Alessia e Martina

I funerali di Alessia e Martina, di 8 e 14 anni, si sono tenuti alla chiesa di Cisterna di Latina. Molti i compagni di scuola delle due sorelle, che indossavano una maglietta con un cuore per ricordarle e omaggiarle. Erano oltre 1500 le persone presenti, con tanti palloncini bianchi e rosa al momento della loro uscita dalla chiesa per l’ultimo saluto. Presente anche il commissario del Comune, Monica Ferrara Minolfi, che ha indetto per la giornata di oggi il lutto cittadino.

Durante l’omelia, è stato contestato anche il prete, per le sue parole “preghiamo anche per il padre”, poi giustificate – dopo qualche secondo di silenzio – con la spiegazione scusate, ma la famiglia ha perdonato”.

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