La storia infinita dell’Ilva, la protesta dei lavoratori continua

Ancora un giorno caldo per gli operai dell'Ilva di Genova, che da alcuni giorni sono scesi in piazza per rivendicare i loro diritti ed oggi hanno occupato alcuni luoghi strategici della città.

La storia infinita dell’Ilva, la protesta dei lavoratori continua

Dopo la violenta giornata di ieri e una notte trascorsa nell’occupazione di alcuni locali della fabbrica, oggi a Genova la situazione sembra sotto controllo, nonostante alcuni blocchi stradali. I lavoratori dell’Ilva chiedono al governo una posizione decisa a loro favore, mantenendo fede agli accordi precedentemente stipulati e che ora sembra che vengano disattesi dalla poca decisione degli organi governativi a favore degli operai.

Non gioca a favore di un’intesa soddisfacente la frattura verificatasi tra i sindacati coinvolti nell’azione; infatti, Fim, Cisl e Uilm sono divisi sulle rivendicazioni da portare avanti, altri invece vedono opportunità per il futuro dell’azienda nell’evolversi positivo della vendita, nella quale credono verranno mantenuti i termini dell’accordo mantenendo il maggior numero di lavoratori possibile ai loro posti.

Oggi i lavoratori che protestano sono partiti in corteo, che comprende circa 400 persone, dal Lungomare Canepa ed hanno raggiunto la zona dell’Elicoidale. Ai lavoratori in protesta si sono aggiunti studenti degli istituti superiori e simpatizzanti tra la popolazione genovese; infatti oggi il numero dei manifestanti è stato decisamente superiore a quello degli altri giorni.

Questa situazione non è affatto nuova per i genovesi che, da decenni, vedono la loro città teatro di scontri e manifestazioni in difesa dei lavoratori per la tutela dell’occupazione e dei posti di lavoro. I media hanno già ribattezzato la protesta in atto come ‘La Rabbia dei lavoratori dell’Ilva‘ anche se le maestranze hanno assicurato che si farà il possibile per mantenere fede agli accordi presi e per tutelare le posizioni lavorative della maggior parte degli operai.

L’incontro stabilito per il 4 febbraio con i rappresentanti del Governo dovrebbe essere decisivo, ma si rischiano ulteriori tensioni e rivendicazioni in quanto gli operai dell’Ilva chiedono espressamente la presenza, al tavolo delle trattative, di un Ministro del Governo, ritenendola una mossa necessaria per sentirsi rassicurati sugli eventuali accordi. Si spera, che nell’attesa di tale incontro, la situazione non degeneri.

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