La denuncia del sindacato: "In Sicilia sempre meno infermieri e sempre più morti in ospedale"

La denuncia del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche: "In Sicilia sempre meno infermieri disponibili, la mortalità dei pazienti è salita". Protesta pacifica prevista per il 30 giugno.

La denuncia del sindacato: "In Sicilia sempre meno infermieri e sempre più morti in ospedale"

Sempre meno infermieri in corsia, e sempre più pazienti morti nelle camere degli ospedali: è questa la denuncia che il Nursind, il Sindacato autonomo delle professioni infermieristiche, ha lanciato in questi giorni per protestare contro l’attuale declino della Sanità nella Regione.

Lo scenario ha infatti toccato vette preoccupanti: sono circa 15.000 gli infermieri in attività in Sicilia, un numero inadeguato secondo gli studi effettuati in materia, che suggeriscono la necessità di avere a disposizione un infermiere per ogni 6 pazienti. Ad oggi però nella regione è disponibile soltanto un infermiere ogni 11 degenti.

Un rapporto completamente insufficiente a soddisfare i requisiti minimi necessari a garantire l’assistenza di base ai pazienti, tant’è che come denuncia lo stesso Nursind, a questi numeri il rischio di complicazioni per i ricoverati aumenta del 7% per ogni paziente in più rispetto ad una situazione di “normalità”, come dimostra una ricerca effettuata in collaborazione con l’Università di Genova ed i docenti della Pennsylvania University.

Per questa ragione domani mattina (giovedì 30 giugno, nda) il sindacato scenderà in piazza a Palermo per protestare e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo l’attuale stato della Sanità nella regione. Il coordinatore regionale del Nursind Francesco Frittitta ha reso noto che circa 5.000 infermieri attendono che si sblocchino i concorsi per le assunzioni.

Nel frattempo, con migliaia di professionisti tenuti “in panchina”, i loro colleghi sono costretti a turni massacranti; e nonostante orari di lavoro al limite dell’intollerabile, l’attuale numero di infermieri occupati è del tutto inadeguato a garantire standard di assistenza accettabili.

Per questo Frittitta ha lanciato un appello perentorio: “Basta attese e proclami, bisogna sbloccare subito i concorsi della Sanità. La Regione proceda col via libera alle aziende sanitarie che hanno i soldi e le dotazioni organiche approvate“.

Oltre alla carenza di infermiei nei reparti di Terapia Intensiva, spiega il Nursind, “abbiamo osservato una progressiva riduzione di personale infermieristico anche nei pronto soccorso, nei reparti di Rianimazione e in quelli di Terapia intensiva neonatale […] è prevedibile nel breve periodo un aumento della mortalità legata alle infezioni ospedaliere o per mancanza di assistenza, determinata dalla riduzione del personale infermieristico“.

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