Imprenditore dello spettacolo si toglie la vita nella sua azienda: "Non aveva lavoro"

La vittima è Omar Rizzato, di 41 anni e originario della provincia di Padova. Si è tolto la vita all'interno della sua ditta con sede a Cinto Euganeo. Il fratello dichiara che in questo periodo aveva avuto anche dei problemi personali, oltre che economici.

Imprenditore dello spettacolo si toglie la vita nella sua azienda: "Non aveva lavoro"

Un uomo di 41 anni, Omar Rizzato, originario della provincia di Padova, si è tolto la vita negli scorsi giorni nella sede della sua azienda, la Hubble Eventi di Cinto Euganeo. Ormai da diverso tempo, come ha dichiarato il fratello al quotidiano il Mattino di Padova, il 41enne non aveva lavoro ed era molto preoccupato per il futuro.

In questo delicato periodo di pandemia e restrizioni si è trovato ad affrontare anche problemi personali, come la fine di una lunga relazione, per cui il suo stato psicologico non era dei migliori. I famigliari, e il fratello Ermes in primis, hanno cercato di aiutarlo, cercando di non farlo sentire solo e studiando insieme a lui delle soluzioni per poter far fronte al delicato periodo di emergenza. 

“È un brutto periodo per molti, soprattutto ci sentiamo abbandonati a noi stessi” – così ha dichiarato il fratello della vittima ai giornali locali. Una tragedia che ha segnato profondamente la comunità di Cinto Euganeo, ma anche gli stessi famigliari del 41enne, i quali non credevano mai che Omar potesse compiere un gesto simile. Sul luogo in cui il 41enne si è tolto la vita sono arrivate le forze dell’ordine e i sanitari del 118, ma per lui ormai non vi era più nulla da fare. 

Imprenditore noto e stimato

Secondo quanto riferisce Fanpage, Omar Rizzato era un imprenditore noto e stimato in tutto il Veneto. Con la sua azienda di service di spettacolo lavorava molto bene prima dell’arrivo della pandemia da Covid-19. Sempre al il Mattino di Padova, lo scorso anno Rizzato aveva raccontato di essere riuscito ad ottenere un prestito agevolato che gli avrebbe permesso di ottenere una somma di denaro sufficiente per poter arrivare alla fine del 2020. Ma poi, come si sa, l’emergenza è continuata con l’arrivo di nuove ondate che hanno costretto il Governo ad emanare ulteriori restrizioni. 

“Martedì scorso ci eravamo visti e avevamo parlato di unire le forze per affrontare questo periodo e uscirne nel miglior modo possibile, cercando di limitare i danni e ridurre le spese per proteggere le nostre aziende e i nostri collaboratori. Non potevo immaginare che sarebbe finita così” – questo è il commento che il fratello Ermes ha rilasciato alla stampa. 

I lavoratori dello spettacolo, insieme a quelli della ristorazione, sono tra i più colpiti dalla crisi prodotta pandemia. Cinema e teatri ormai sono chiusi da quasi un anno, questo se si toglie la pausa estiva del 2020 che ha consentito alle attività culturali di poter lavorare, anche se comunque meno di quanto fanno nep periodo invernale. Eppure i mesi estivi hanno rappresentato una boccata d’ossigeno per tutti, salvo poi tornare nell’incubo della pandemia a ottobre scorso. 

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