I giudici negano il risarcimento a Sollecito

Nonostante l'assoluzione in Cassazione, il giovane - indagato per l'omicidio di Meredith Kercher - si è visto negare dalla Corte d'Appello di Firenze la richiesta di risarcimento di oltre 500 mila euro per ingiusta detenzione

I giudici negano il risarcimento a Sollecito

Tutti ricorderanno l’omicidio della giovane inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia la sera del 1 novembre 2007. Di quell’omicidio furono indagati e arrestati due giovani, il pugliese Raffaele Sollecito, e l’americana Amanda Knox: i due subirono un iter giudiziario a dir poco travagliato.

Infatti, i due sono stati prima condannati nel 2009 dalla Corte d’Assise di Perugia, successivamente prosciolti dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia per non aver commesso il fatto. Tale proscioglimento venne cancellato dalla Cassazione nel 2013, rinviando tutti gli atti alla Corte d’Assise di Appello.

Quindi ci fu una nuova sentenza della Corte d’Appello di Perugia nel Gennaio 2014, questa volta di condanna nei confronti dei due imputati, il primo a 25 anni di carcere, e la seconda a 28 anni. Infine, il 27 Marzo 2015, la Suprema Corte di Cassazione mette fine alla vicenda, definitivamente, annullando la sentenza e ritenendo i due imputati innocenti, per mancanza di prove certe, e per errori fatti nelle indagini.

A seguito di questa travagliata vicenda giudiziaria, Raffaele, il 26 Gennaio scorso, ha presentato una richiesta di 516 mila euro di risarcimento danni per ingiusta detenzione: infatti, per la vicenda, Raffaele ha trascorso più di mille giorni in carcere. Però, la Corte d’Appello di Firenze ha rigettato la sua istanza: a quanto pare, i giudici hanno motivato il rigetto col fatto che Raffaele, essendo stato contradditorio nelle sue dichiarazioni agli inquirenti nella fase iniziale dell’indagine, avrebbe indotto questi ultimi a sbagliare. 

La prima reazione del ragazzo è stata molto dura: infatti, Raffaele ha affermato che la corte di Firenze gli ha “negato un risarcimento sacrosanto“. Ha anche aggiunto: ” I giudici non hanno tenuto conto della sentenza della Cassazione che mi ha definitivamente assolto da tutte le accuse“, e ha continuato dicendo “Credevo di aver vissuto le pagine più nere della giustizia italiana, ma nonostante la Cassazione mi abbia dichiarato innocente, devo prendere atto che la mia durissima detenzione sarebbe giustificata“.

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