I cittadini infuriati fanno una raccolta firme contro prete pedofilo ai domiciliari: “Abita accanto ad una scuola”

I cittadini di Fabbriche di Casabasciana, una frazione di Bagni di Lucca (LU), non tollerano la presenza del sacerdote che avrebbe abusato di una bambina di 10 anni: chiedono il suo allontanamento.

I cittadini infuriati fanno una raccolta firme contro prete pedofilo ai domiciliari: “Abita accanto ad una scuola”

I cittadini di Bagni di Lucca non intendono accettare la presenza scomoda del prete pedofilo colto in flagrante con una bimba di 10 anni: hanno deciso di prendere il toro per le corna e cercare, con i mezzi a disposizione, di liberarsi dall’oscuro personaggio. A Fabbriche di Casabasciana, una frazione di Bagni di Lucca (LU), è partita una raccolta firme per cacciare il sacerdote.

Paolo Glaentzer, parroco 70enne proveniente da Calenzano (Firenze), è stato accusato di aver abusato di una bambina di 10 anni e sta scontando gli arresti domiciliari in una casa di proprietà del fratello.”Quel prete accusato di pedofilia non può stare qui con noi. Lo rinchiudano in una struttura della curia in attesa che sia giudicato dalla magistratura”, osservano in molti. Come dargli torto.

La situazione risulta ancora più grottesca se si pensa che l’appartamento dove il sacerdote sta scontando gli arresti si trova a cinque minuti a piedi da una scuola d’infanzia che a settembre riaprirà i battenti: un orco prossimo alle possibili vittime. Occorre sottolineare che la pedofilia, il disturbo della preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati, comunque prepuberi, non svanisce nel nulla cambiando collocazione al pervertito.

Le firme verranno consegnate al vescovo di Lucca e al sindaco di Bagni di Lucca e si annunciano manifestazioni per porre fine alla situazione. Glaentzer ha ammesso dinanzi agli organi giudiziari gli abusi perpetrati, ha tentato di giustificarsi in modi assurdi affermando che l’iniziativa è stata presa dalla piccola, che è colpa del demonio, che credeva che la stessa avesse almeno 14-15 anni.

Sabato scorso, l’Arcidiocesi di Lucca ha precisato in una nota che il prelato si trova agli arresti in una struttura che non appartiene alla canonica e che Don Paolo non può svolgere il ministero sacro nella Arcidiocesi di Lucca, anche a seguito degli immediati provvedimenti sospensivi della Chiesa fiorentina per il reato di cui è accusato.

La procura di Prato sta cercando di comprendere se il padre e la madre della piccola, disabili su una sedia a rotelle che non hanno presentato denuncia, fossero a conoscenza delle violenze, visto un episodio del passato che li visti protagonisti: il primo dei figli della coppia, oggi maggiorenne, in passato ha subito abusi da un uomo.

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