Genova, vigili urbani offesi sui social: scatta la denuncia

Scattata una denuncia per diffamazione a otto persone che, attraverso i social, avevano offeso i neo assunti della polizia municipale. Facebook e social in generale hanno normative equiparabili a quelle che regolano i giornali.

Genova, vigili urbani offesi sui social: scatta la denuncia

Il noto social network di Mark Zuckerberg, Facebook, come si sa nato per tenere uniti un gruppo di studenti, con il passare degli anni e l’aggiungersi dei profili, è diventato presto la piazza di tutti. Molti utenti lo usano proprio come farebbero nelle piazze di paese: si fa, si dice, si critica, si ride…poi ognuno torna a casa, e la piazza resta in silenzio, vuota. Altri – invece – lasciano i loro post esposti alla visione di chiunque, come si fa nelle bacheche scolastiche, dove chi non c’era può sempre venir informato di ciò che è accaduto o accadrà.

A differenza delle piazze fisiche però, una notizia su Facebook, se rilevante o di interesse, fa presto a raggiungere il mondo intero, e per questo bisogna porre attenzione a ciò che si posta per non incorrere in denunce per diffamazione o altro.

A Genova, otto persone, hanno offeso, attraverso i social, i 38 vigili urbani alla notizia della loro assunzione. La cosa non è passata inosservata, e le tre donne e i cinque uomini in questione sono stati denunciati dal comandante dei vigili urbani, Gianluca Giurato. Inutile ripetere le frasi incriminate, basti sapere che le normative vigenti su questo argomento per i giornali valgono anche per i social network.

Un esperto informatico del reparto Giudiziaria è stato incaricato a condurre l’indagine che presto, grazie anche all’ip delle linee da cui i post erano stati inviati, è riuscito a risalire, al di là dei nickname, all’identità dei veri autori dei post offensivi, come scrive l’edizione locale di Repubblica.it.

Il comandante Giurato ha riferito che questa non è la prima volta che s’imbatte in situazioni del genere. Quando era a capo del corpo municipale di Pavia, era successo un fatto analogo e, allora, il risarcimento danni fu devoluto in beneficenza. Ha poi aggiunto: “Io pretendo molto dai miei uomini, ma il mio ruolo mi impone di difenderli. Ecco perché parlerò con gli agenti“.

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