Furto al Castello Sforzesco di Milano: spariti tre dipinti

I tre quadri spariti sono opere di un anonimo e vi erano dipinti volti maschili. I piccoli dipinti sono di proprietà del Comune ed erano appesi alle pareti della sala ducale: il loro valore è più storico che economico

Furto al Castello Sforzesco di Milano: spariti tre dipinti

Furto alla pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano: sono stati rubati tre dipinti di un anonimo milanese del ‘400 raffiguranti volti maschili. Il furto è avvenuto sabato e a comunicare la vicenda è stato un addetto alla vigilanza, che si è accorto della sparizione dei quadri. I quadri, di proprietà del Comune e che erano appesi alle pareti della sala ducale, hanno un valore di 25mila euro ciascuno.

I tre piccoli quadri, dipinti su legno, sono stati sottratti durante l’orario di apertura; il valore di 25mila euro attribuito ad ogni opera, riguarda il momento in cui un’opera esce dalla sua sede per una mostra o un restauro e viene chiamato valore museale. A specificarne il significato è la stessa responsabile del  Castello Sforzesco, Giovanna Mori, e la responsabile dei Musei, Francesca Tasso, le quali dichiarano entrambe che il valore delle opere in una bottega antiquaria non supererebbe i mille euro.

Ecco cosa dice la Tasso: “Da 14 anni, da quando sono diventata responsabile dei musei del Castello Sforzesco, non c’è mai stato un furto. Mi hanno riferito che l’ultimo è stato negli anni ’80. Quelle rubate erano fatte in serie e non erano opere uniche“.

La responsabile parla delle “Tavolette da soffitto” che si trovavano tra le travi di sostegno del soffitto all’interno di una camera di un palazzo rinascimentale. Su queste tavolette quadrate di solito venivano dipinti uomini o donne con addosso gli abiti rinascimentali e la responsabile riferisce che della collezione del Castello, che ne contiene una quarantina, 6 erano state esposte e tre erano state rubate. Il valore delle opere non è tanto economico ma storico; il pubblico le aveva sempre gradite perché evidenziavano i costumi e della moda del tempo passato.

L’opinione di Francesca Tasso è che il furto sia stato studiato, infatti il punto su cui erano esposte le tavolette non è rilevato dalle telecamere. In più, secondo la donna, questo tipo di opere possono essere piazzate solo nel mercato del piccolo antiquariato. La Tasso ha anche aggiunto che i controlli, anche se già abbastanza severi, saranno aumentati a partire dall’autunno, e prevederanno l’apertura di un guardaroba dove depositare borse e zaini, oltre che l’incremento delle telecamere.

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