Ferrero: lieto fine per la Nutella con il suo olio di palma

La battaglia della Ferrero contro il gruppo Delhaize, iniziata già qualche anno fa, pare sia giunta felicemente a conclusione. La campagna "senza olio di palma" deve immediatamente essere interrotta.

Ferrero: lieto fine per la Nutella con il suo olio di palma

Ferrero, con la sua Nutella, ha vinto la battaglia legale contro Delhaize. La Corte d’appello di Bruxelles non ha soltanto dato ragione al gruppo piemontese, ma ha addirittura capovolto la sentenza di primo grado, ordinando al gruppo belga Delhaize di cessare la campagna “senza olio di palma” come cioccolata spalmabile certificata. 

L’accusa della Ferrero verso la campagna della società belga era quella di voler mettere in cattiva luce la Nutella, perché contenente olio di palma, e perciò l’ha definita “menzognera, ingannevole, e denigratoria“. La nona camera della Corte d’appello di Bruxelles ha obbligato il gruppo Delhaize a interrompere la strategia pubblicitaria sul proprio cioccolato definito “senza olio di palma“: se non accadesse, la sanzione partirà dai 25mila euro, e potrebbe arrivare a un milione di euro. 

In primo grado, nel 2015, i giudici avevano dato ragione a Delhaize. Ora, la Corte ha invertito la sentenza descritta, in una settantina di pagine, in cui si dice che Delhaize ha portato dichiarazioni comparative non legali, in quanto non verificabili e, perciò, non obiettive. Secondo i giudici, Delhaize ha addirittura cambiato il comportamento dei consumatori, che hanno creduto che la cioccolata spalmabile belga fosse da preferirsi per la salute, perché priva di olio di palma.  

La Corte ha accolto quasi tutti gli argomenti portati dalla Ferrero. Inoltre, il gruppo sottolinea che i giudici hanno “confermato che è illegale dire che un prodotto senza olio di palma sia migliore de facto per la salute o l’ambiente rispetto prodotto contenente olio di palma“.  

Il gruppo Ferrero ricorda ancora che viene “regolarmente citato come esempio da Greenpeace e Wwf per il suo impegno per l’olio di palma sostenibile e la lotta contro la deforestazione“, e ritiene che quanto ha deciso la Corte d’appello di Bruxelles contribuirà addirittura ad una “corretta informazione dei consumatori belgi“. 

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