Ferrara: nigeriano si suicida sotto un treno e il web festeggia. "Vergognoso"

A Ferrara, un immigrato 28enne di origini nigeriane si è suicidato gettandosi sotto un treno. Vergognosa la reazione del web: "Un negro in meno". Il sindaco: "Siamo una città civile".

Ferrara: nigeriano si suicida sotto un treno e il web festeggia. "Vergognoso"

Un ragazzo nigeriano ha deciso di togliersi la vita sabato scorso, lanciandosi sotto un treno in transito presso la stazione di Ferrara. Erano circa le 8 del mattino del 9 Gennaio quando il suicida, un extracomunitario di 28 anni, puntava il Freccia Argento proveniente da Venezia S. Lucia e diretto verso Lecce; il treno correva, lui gli si è lanciato contro. L’impatto è stato terribile, ma nonostante ciò lo sventurato non ha avuto la fortuna di morire sul colpo.

Troppo forte il suo corpo per permettergli di andarsene subito. E allora sono arrivati i soccorsi, i paramedici, l’ambulanza. Ma le sue condizioni erano disperate, praticamente irreversibili. Quel ragazzo nigeriano è morto poco più tardi all’ospedale di Cona, subito dopo il suo arrivo. Una cinquantina i pendolari presenti sulla banchina al momento dell’impatto, testimoni agghiacciati dall’orrido scenario di sangue e acciaio sui binari.

La notizia sarebbe probabilmente rimasta confinata nella cronaca locale emiliana, se non fosse per l’incredibile reazione che il web, ed i lettori di alcune testate ferraresi, hanno avuto in relazione a questa vicenda. Un ragazzo tagga la notizia agli amici, commentando esultante: “e parte subito il brindisi“. “Posso unirmi ai festeggiamenti?” domanda un altro utente del social network. E ancora: “I negri ormai ci hanno costretto a guardarci sempre intorno! Uno in meno non guasta“.

Così sullo sfondo di un 28enne nigeriano suicidatosi per motivi ignoti, il web festeggia; senza alcun rimorso, senza alcuna parvenza di vergogna. Anzi, facendosi quasi vanto del proprio giubilo. Alla luce di quel sole abbagliante ch’è Facebook, capace di dare una visibilità straordinaria praticamente a qualsiasi cosa. Ma ciò che più inorridisce, è associare quei commenti allucinanti alle fotografie.

Non quelle del giovane nigeriano suicidatosi sotto un treno, per carità. Le facce dei commentatori. Dall’uomo in giacca e cravatta in pieno stile “wannabe business class” alla ragazzina, impegnata in una smorfia improbabile durante un selfie; e ancora ad un ragazzo sui vent’anni, sempre sorridente in ogni foto caricata insieme agli amici, ad un pensionato, ad una casalinga.

Tutti uniti, fraternamente, a festeggiareun negro in meno“. Un fenomeno di insensibilità selettiva che ha forti, fortissimi connotazioni perverse, nella sua manifestazione più fulgida e cruda. Una capacità di non-provare, emotivamente parlando, che si sta gradatamente affermando come la nuova normalità. E nessuno sembra esserne completamente immune.

Ferrara è una città civile” si è affrettato a spiegare il sindaco Tiziano Tagliani. Impossibile d’altronde tacere dinanzi a manifestazioni di tale perfidia, e di così ampia portata, per un primo cittadino. “(Ferrara) Deve fare i conti con una insensibilità crescente, che preoccupa ed inorridisce” ha continuato Tagliani. Ciò che più stupisce tuttavia, è che di quel giovane nigeriano non si sa nulla, al di là dell’età.

Ed è proprio questa la cosa aberrante: l’essere arrivati a festeggiare la morte di una persona del tutto sconosciuta, di cui non si era mai sentito parlare prima, semplicemente per la sua provenienza geografica e per la pigmentazione della sua pelle. Era un uomo buono? Aveva fatto del male? Chi lo sa, chi se ne frega: “era negro“. E a quanto pare, per molti ferraresi (e non solo), tanto basta.

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