Disappunto in aula per la sentenza su Marco Vannini: "Assassini, ce l’avete ucciso due volte"

Dopo tre anni di attesa a seguito della morte del povero Marco Vannini, la sentenza non fa giustizia nel modo in cui si sperava. Delusione urlata dei due poveri genitori del ventenne ucciso.

Disappunto in aula per la sentenza su Marco Vannini: "Assassini, ce l’avete ucciso due volte"

Tre anni fa, in circostanze poco chiare, ci fu la prematura morte del giovane Marco Vannini per mano del padre della sua ragazza Martina. A distanza di tre anni, oggi, la sentenza, e Marina – la madre del giovane – ha avuto una reazione immediata di delusione e sdegno.

Lo scorso 21 marzo la procura aveva chiesto cinque condanne. Davanti ai giudici della prima corte d’Assise di Roma, il pm Alessandra D’Amore aveva sollecitato una pena a 21 anni di carcere per il capofamiglia Ciontoli, sottufficiale della Marina Militare. che aveva materialmente sparato il colpo, 14 anni per la moglie Maria Pezzillo e i suoi due figli, Martina -fidanzata del povero Marco – e Federico. Tuti accusati di concorso in omicidio volontario. Per Viola Giorgini, fidanzata di Federico, l’accusa aveva chiesto due anni di carcere -con sospensione della pena – per omissione di soccorso.

Purtroppo le condanne, oggi, sono state sensibilmente ridotte senza se e senza ma. La pena più pesante al Ciontoli, 14 anni, per omicidio volontario con dolo eventuale; 3 anni invece per omicidio colposo agli altri membri della famiglia. Viola, presente in casa quella maledetta sera di maggio di tre anni fa, assolta dall’accusa di mancato soccorso.

Di quel giorno restano solo chiamate confuse e tardive al 118 che, a quanto pare, non sono state ritenute prove sufficienti. Al colpevole gli si riconoscono le attenuanti e la madre del defunto si domanda: “e le aggravanti? E i futili motivi? E la crudeltà?”. Si rifiuta – la signora Marina – di sapersi ancora cittadina italiana. 

La donna si è allontanata in lacrime dal tribunale. La provvisionale decisa dalla corte come risarcimento ai genitori della vittima è di 400mila euro ma nessun risarcimento può essere sufficiente a ripagare una perdita tale nonchè una sensibilità ferita dalla consapevolezza che giustizia non è stata fatta.

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