Crotone, alunno disabile tenuto faccia al muro. La scuola: "è un esperimento"

In una scuola di Crotone un bambino disabile è stato messo con la faccia al muro. La vicenda è stata resa nota dal padre del piccolo. Il garante dell'Infanzia della Regione Calabria denuncia su Facebook: "è intollerabile".

Crotone, alunno disabile tenuto faccia al muro. La scuola: "è un esperimento"

Un bimbo disabile è stato messo a sedere con la faccia verso il muro, dando quindi le spalle ai compagni di classe e maestre. Il fatto è accaduto alla scuola “Montessori” di Crotone. E’ un esperimento della maestra di sostegno“, questa è la risposta all’insolito comportamento che ha ricevuto il padre del giovane alunno.

La vicenda è stata denunciata pubblicamente su Facebook da Antonio Maziale, garante per l’infanzia della Regione Calabria. Quest’ultimo ha contattato il dirigente scolastico della scuola, che ha comunciato di avere avviato le procedure previste per eventuali sanzioni ai responsabili.

Il fatto

Il padre dell’alunno disabile, ha scoperto la postura assurda casualmente, quando entrando in classe ha notato il figlio in quella strana posizione. L’uomo ha creduto bonariamente che si trattasse di un gesto del momento. Ma, nei giorni successivi, si è accorto che il figlio assumeva quella posizione ogni volta che entrava in classe: seduto in un banco in faccia al muro, con spalle rivolte alle maestre e amici. Quando ha chiesto spiegazioni al personale scolastico si è sentito rispondere che si trattava di un esperimento. Ecco perché, il padre del bambino ha deciso di rivolgersi al Garante per l’infanzia, che si è immediatamente attivato.

La denuncia del Garante per l’infanzia

Antonio Marziale ha contattato il dirigente scolastico e quello dell’ufficio provinciale, che subito sono intervenuti, dichiarando che verranno accertate le evenutali responsabilità e disposte le dovute sanzioni. Inoltre, il Garante per l’infanzia ha, con un post su Facebook, denunciato l’accaduto, per portarlo alla conoscenza del popolo italiano.

“Degli accadimenti – ha dichiarato Marziale – relazionerò alle autorità competenti, magistratura minorile in primo luogo, perché non è tollerabile che un santuario della tutela e della formazione dei nostri bambini divenga, invece, luogo di tortura. I genitori hanno il diritto di essere sicuri che i figli sono custoditi con amore. Chi non è in grado di garantire questa sicurezza, cambi mestiere».

Sulla vicenda, si sono espressi anche Francesco Sapia, della Commissione affari sociale, Bianca Laura Granato, segreteria della Commissione Istruzione pubblica, definendo la questione molto grave. “Si tratta in ogni caso di un episodio inammissibile, reso ancora più sconcertante dal fatto che coinvolge una maestra di sostegno, invece chiamata, intanto per legge, all’aiuto dei minori con disabilità” hanno dichiarato i due parlamentari.

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