Crollo del cavalcavia: così hanno ceduto i sostegni provvisori

In merito al crollo del cavalcavia ed al cedimento dei sostegni provvisori, la pm: "È stato un errore umano". Due persone sono morte e i 4 operai romeni che stavano lavorando nel cantiere sono già stati interrogati.

Crollo del cavalcavia: così hanno ceduto i sostegni provvisori

La pm di Ancona, Irene Bilotta, indaga per omicidio colposo plurimo (ma potrebbe presto aggiungersi l’ipotesi del disastro colposo) e sembra convinta ci sia stato “un errore umano”.

Ancona, crolla ponte sulla A14: due morti e due feritiIl calcestruzzo “Per stabilire chi saranno gli indagati — ragionano in procura —, bisognerà accertare per prima cosa la causa meccanica che ha fatto venir giù il cavalcavia. Soltanto dopo si potrà risalire a che livello è stato commesso l’errore. Il ponte, poi, non era neanche nuovissimo”.

S’indagherà, dunque, anche sulla qualità del calcestruzzo che reggeva i pilastri. Autostrade per l’Italia, responsabile dell’infrastruttura, parla però solo di “un tragico incidente non prevedibile» ed esclude «un cedimento strutturale». «Il calcestruzzo dei pilastri era in ottime condizioni”, aggiungono dalla sede centrale.

A determinare il crollo, così, sarebbe stato piuttosto il cedimento delle “pile provvisorie”, i sostegni momentanei creati per appoggiarvi sopra i martinetti utilizzati per sollevare il cavalcavia. Un lavoro, questo, dovuto alla necessità di ripristinare la distanza terra-cielo (5,20 metri) prevista dalle norme, distanza che però dopo l’allargamento dell’autostrada (da 2 a 3 corsie) era diminuita di 30-40 centimetri per l’innalzamento del piano autostradale.

I martinetti, che per capirci hanno la stessa funzione del cric quando buchiamo una gomma, sono governati solitamente da una centralina che magari — anche quest’ipotesi sarà verificata — potrebbe essere andata in tilt, facendo inclinare il ponte che poi è rovinato in terra.

La società Autostrade, comunque, garantisce sulla “piena sicurezza e stabilità dei cavalcavia della propria rete, costantemente monitorati e controllati”. 

C’è un’ultima questione, però: perché ieri mattina, durante i lavori, l’autostrada non è stata chiusa al traffico? L’intervento era considerato “di routine”, spiega una fonte di Autostrade. Si chiude — di solito nottetempo — solo quando c’è da mettere un ponte nuovo al posto di uno vecchio.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, intanto ha già firmato il decreto di nomina della commissione ispettiva di esperti che avrà il compito di analizzare quanto accaduto. «L’atteggiamento del governo sarà severo», garantiscono dal ministero, nell’accertare cosa davvero non ha funzionato tra le 11 di ieri e le 13,30 quando è avvenuto il crollo. Forse erano stati ancorati male i pilastri provvisori? O la centralina dei martinetti ha avuto un’avaria? “L’errore c’è stato — taglia corto la pm — Si tratterà di stabilire dove”.

 

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