Covid-19, Franco Locatelli: "Riaperture meditate o si torna indietro"

Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità è stato chiaro in una intervista al Corriere della Sera, affermando che ci potrebbe essere una prima riapertura selettiva. In Italia migliora l'indice di contagio Rt ma non siamo ancora fuori dal problema.

Covid-19, Franco Locatelli: "Riaperture meditate o si torna indietro"

La pandemia da Covid-19 continua a mietere vittime e contagi in tutto il mondo, anche in Italia, dove sembra che in queste ultime settimane l’incidenza dei casi giornalieri sia leggermente calata. Secondo gli esperti in questi giorni è stato raggiunto il picco e ora la curva dovrebbe lentamente decrescere. Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, nelle scorse ore è stato intervistato dal Corriere della Sera, dove ha spiegato il suo punto di vista sulle possibili riaperture

L’esperto è dell’avviso che in questa fase non bisogna commettere errori, perché le aperture dovranno essere fatte per dare una risposta alla crisi economica e sociale che sta attangliando il nostro Paese, la quale si è accentutata indubbiamente con le restrizioni anti Covid imposte dal Governo per contenere i contagi. Locatelli è dell’avviso che bisogna riaprire le attività commerciali in funzione dei numeri. Se non ci sarà una riapertura ponderata il rischio è quello di tornare indietro nel giro di qualche settimane e vanificare gli sforzi fatti in questi mesi. 

Franco Locatelli: “Obiettivo 500.000 vaccinati al giorno”

All’esperto i giornalisti hanno chiesto un parere sull’andamento della campagna vaccinale. “L’obiettivo dei 500 mila vaccinati al giorno non è un sogno, è una priorità assolutamente raggiungibile se avremo le dosi che sono state previste” – queste sono le parole che Locatelli ha rilasciato al Corriere della Sera. Tutti i segnali di miglioramento rilevati inoltre in queste ultime tre settimane ci fanno capire che le restrizioni stanno funzionando. 

Nonostante questo Locatelli mette in guardia la popolazione. Infatti se la gente non rispetterà le regole e prenderà le aperture come una sorta di “liberi tutti” c’è il rischio che presto si possa tornare alla situazione di metà marzo, con decine di migliaia di contagiati al giorno. Nel frattempo bisognerà vaccinare quanta più gente possibile contro il Covid-19, specialemente gli anziani e le persone fragili. 

L’Esecutivo italiano, di concerto con le autorità sanitarie locali, sta considerando di allungare l’intervallo tra la prima e la seconda dose di vaccino a 42 giorni, questo in modo da poter accelerare ulteriormente con la somministrazione dei sieri. Le dosi disponibili al momento poi potrebbero essere utilizzate per vaccinare con la prima dose altre persone. “Non credo si rischi poi di restare senza vaccini per i richiami, perché Pfizer e Moderna hanno dimostrato di saper rispettare gli impegni presi sulle forniture” – così ha concluso la sua intervista Locatelli.

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