"Cospargeva di sale le ferite dei pazienti": dopo 4 anni infermiere ancora a piede libero

Ennesimo rinvio del processo all'infermiere accusato di avere provocato la morte di un paziente dopo avergli cosparso di sale grosso il linfoma presente sul fondoschiena. Prossimo tentativo nel 2017.

"Cospargeva di sale le ferite dei pazienti": dopo 4 anni infermiere ancora a piede libero

L’infermiere accusato di avere torturato un un paziente morto due mesi più tardi il fatto contestato, cospargendo sul suo fondoschiena affetto da un linfoma del sale grosso da cucina, verrà processato (forse) nel 2017. E’ stata questa la decisione del tribunale, in quanto il giudice incaricato di seguire il processo, Gilberto Stigliano Messuti, verrà trasferito a breve e non potrà dunque portare a termine il dibattimento in aula.

Si tratta dell’ennesimo rinvio, dal momento che i fatti risalgono addirittura al 2012, ma in quattro anni grazie alla burocrazia giuridica il processo non è mai riuscito ad entrare nel vivo. I fatti sono i seguenti: secondo la tesi dell’accusa, l’infermiere avrebbe versato sul fondoschiena di un paziente di 78 anni, affetto da un linfoma, del sale grosso.

Il tutto – sempre secondo gli accusatori – accompagnato dalla frase: “Ti metto un po’ di sale, così avrai una crosta come un pollo arrosto“. Per questo motivo all’accusa formulata nei suoi confronti si legge che l’imputato “agì con crudeltà, per motivi abbietti e futili“.

L’avvocato dell’infermiere, Francesca Martinolli, ha però rigettato ogni accusa, sostenendo che i fatti contestati non siano mai avvenuti, e che la presenza del sale nelle zone intime della vittima non risulti nella documentazione dell’ospedale di Adria (Rovigo), nel quale sarebbero avvenuti i fatti.

Di contro, la versione dell’infermiere citata da direttanews è la seguente: aveva scambiato il sale per borotalco. Ogni commento a riguardo sarebbe quantomeno pleonastico, sta di fatto che – anche ammettendo che così sia stato – i figli del pensionato morto non credono a questa versione, ritenendola comunque implausibile.

Non risulta alcun ordinativo di borotalco da parte dell’USL 19 – hanno infatti commentato aspramente gli eredi del pensionatoe quindi la giustificazione addotta dall’infermiere è risibile. Poi venne rinvenuto del sale grosso che, francamente, è impossibile da confondere con un’altra sostanza“.

L’infermiere non è però l’unico finito nell’occhio del ciclone per questa storia, poiché il legale dei familiari della vittima ha accusato anche la ASL di riferimento: “E’ vero che l’azienda socio-sanitaria ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti dell’imputato, ma poi l’ha riammesso in servizio dopo pochi giorni“.

Una sospensione di qualche giorno è stata dunque ritenuta una punizione ridicola per un atto così grave da parte dell’avvocato dell’accusa “di fronte – peraltro – alla gravità di un fatto la cui veridicità non è mai stata negata dal diretto interessato“, il quale avrebbe invece ammesso di aver compiuto il gesto.

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