Concorsi truccati nelle Forze dell’Ordine: svelato il sistema, 15 arresti

Scoperta una truffa relativa ai concorsi per le Forze dell'Ordine. Veniva comunicato il sistema per superare le prove scritte; la raccomandazione per superare l'orale raggiungeva anche i 50mila euro. Sono finiti in manette 15 persone.

Concorsi truccati nelle Forze dell’Ordine: svelato il sistema, 15 arresti

I posti disponibili ed accessibili sono per concorso pubblico nelle Forze dell’Ordine sono ambiti da migliaia di candidati. Le prove d’ammissione sono selettive ma, una volta superate, sono la chiave d’accesso per il futuro e per l’ambito “posto fisso”.

A seguito di un’inchiesta sono finiti in arresto 15 persone accusate di associazione a delinquere alla corruzione e truffa alla rivelazione del segreto d’ufficio.

La vendita del sistema vincente

Esiste un algoritmo che, in possesso delle mani giuste, permette di decriptare le domande e le risposte per vincere il concorso nelle Forze dell’Ordine.

Tutto è iniziato da un’inchiesta avviata dal Pm Stefania Buda e conclusa dal collega Giancarlo Novelli. Il lavoro è stato coordinamento del procuratore capo di Napoli, Giovanni Melillo. Gli inquirenti hanno analizzato 9 concorsi banditi da luglio 2015 al 2017 che riguardano concorsi per entrare nell’arma dei Carabinieri, in Polizia e nella Guardia di Finanza.L’ordinanza è racchiusa in circa 400 pagine.

A seguito dell’indagine la Guardia di Finanza di Napoli sono stati arrestati 15 persone in merito al concorso per la ferma volontaria nell’Esercito: il VFP4. Il concorso prevedeva di rispondere a quesiti con risposta multipla che si potevano risolvere proprio con un algoritmo.

Secondo quanto scoperto, sono stati individuati 43 vincitori di concorso con frode e ritrovati 65mila euro in contanti a casa di uno degli arrestati. Degli arrestati, uno è stato condotto in carcere mentre gli altri sono agli arresti domiciliari.
Tra questi spicca il nome di un generale dell’Esercito in pensione, Luigi Masiello, iscritto nel registro degli indagati e accusato di istigazione alla corruzione. Si aggiunge poi un dipendente civile del ministero della Difesa, Giuseppe Zarrillo, e un artigliere, Sabato Vacchiano. Proprio quest’ultimo è il protagonista di un’intercettazione telefonica in cui, tramite il cellulare di Zarrillo,  spiega agli studenti di una classe della scuola di preparazione ai concorsi come funziona l’algoritmo.

Inoltre, a seguito di denunce, si è scoperto che i preparatori privati chiedevano dai 25mila ai 50mila euro in cambio di una raccomandazione per superare la prova orale del concorso per l’arruolamento di 490 allievi marescialli del Carabinieri.

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