Caso Yara Gambirasio: Bossetti è sicuro: “L’analisi dei reperti consentirà di dimostrare la mia innocenza”

La Cassazione decide se la difesa di Massimo Bossetti può esaminare i reperti chiave del caso Yara. La speranza di Bossetti è dimostrare la sua innocenza attraverso l'analisi del DNA.

Caso Yara Gambirasio: Bossetti è sicuro: “L’analisi dei reperti consentirà di dimostrare la mia innocenza”

Il caso Yara Gambirasio ha continuato a suscitare interesse e dibattito, con l’attenzione ora rivolta alla decisione della Cassazione riguardo alla possibilità per la difesa di Massimo Bossetti di esaminare in dettaglio i reperti chiave del caso.

Bossetti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della 13enne di Brembate di Sopra, e la prova chiave che ha portato alla sua condanna è stata l’analisi del DNA trovato sugli slip e sui pantaloni di Yara. Tuttavia, la difesa non ha mai avuto accesso a questi reperti per esaminarli in modo approfondito.

Il legale di Bossetti, l’avvocato Claudio Salvagni, ha sottolineato che durante tutto il processo la difesa ha richiesto di poter esaminare il DNA in modo contraddittorio per dimostrare eventuali errori nei risultati. La sentenza del Tribunale di Bergamo nel novembre 2019 sembrava consentire sia la visione che l’esame dei reperti da parte della difesa. Tuttavia, la sentenza successiva della Corte di Cassazione nel novembre 2021 sembrava limitare la possibilità solo alla visione, portando la difesa di Bossetti a fare ricorso.

Salvagni ha evidenziato che la Corte d’Assise di Bergamo ha dichiarato inammissibili le richieste della difesa riguardo alle modalità operative per l’analisi dei reperti. La speranza della difesa è che la Cassazione conceda loro il permesso di esaminare i reperti in modo più approfondito.

La decisione della Cassazione potrebbe avere un impatto significativo sul destino di Bossetti. L’avvocato ha sottolineato che la speranza di Bossetti è che l’esame dettagliato dei reperti possa dimostrare la sua innocenza. Nel frattempo, il caso continua a suscitare dubbi nell’opinione pubblica, alimentati dalla domanda su perché la difesa non abbia avuto la possibilità di condurre prove scientifiche sul DNA sin dall’inizio.

Il verdetto della Cassazione potrebbe rappresentare una svolta cruciale nel caso Yara Gambirasio, portando ulteriori riflessioni sulla giustizia e sulla necessità di garantire un processo equo per tutte le parti coinvolte.

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