Caserta, violentata e torturata per tre giorni dal compagno

A Caserta, una donna di 49 anni ha subito per tre giorni abusi e torture da parte del compagno. A quanto pare a scatenare l'ira di quest'ultimo è stata proprio la ribellione della donna alle sue violenze.

Caserta, violentata e torturata per tre giorni dal compagno

Un orrore durato tre giorni a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, per una donna di 46 anni, vittima di violenze e pestaggi continui da parte del suo compagno, fino a marchiarla col fuoco. Tre giorni in cui la donna è rimasta nelle “grinfie” di un uomo di 25 anni, arrestato poi dalla polizia e in stato di fermo.

Le indagini sono iniziate da un commissariato in provincia di Caserta pochi giorni fa, dopo l’invio di un referto dei medici del Pronto soccorso, dove venivano descritte lesioni gravissime subite dalla donna tra cui: fratture alle costole, contusioni al volto, torace, collo e cuoio capelluto, ecchimosi diffuse in varie parti del corpo, ed infine ustione di primo grado sul fianco, “marchio” inciso dall’aguzzino.

Il racconto della donna

Gli agenti della Polizia hanno interrogato la donna che a quel punto ha confessato le terribili violenze subite, puntando il dito contro il compagno 25enne, descritto come violento e senza scrupoli.

L’incubo –  racconta la vittima –  è iniziato nel dicembre 2017, è andato avanti tra continui abusi sessuali, percosse, umiliazioni“. L’apice della violenza è stato raggiunto tra il primo e tre settembre scorsi, quando la 46enne si è opposta con netti rifiuti alle continue pretese e violenze dell’uomo, che a quel punto ha scatenato una furia indomabile.

Il carnefice delle violenze ha chiuso a chiave la compagna in casa, costringendola ad assumere varie sostanze stupefacenti e a rimanere nuda sotto getti d’acqua fredda. Nel frattempo la picchiava con un cucchiaio d’acciaio e con le mani, infine l’ha tenuta ferma marchiandola sul fianco con un forchettone riscaldato sul fuoco. Vere e proprie torture che sono giunte al termine quando la donna è riuscita a chiedere aiuto chiamando i suoi figli, che l’hanno soccorsa e portata in ospedale.

La storia, è stata confermata agli inquirenti dalle testimonianze e racconti di conoscenti e vicini. Inoltre, la vittima ha mostrato fotografie che hanno contribuito a completare il quadro drammatico ed sconcertante. 

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