Caltanissetta, evade dagli arresti domiciliari per picchiare l’insegnate del figlio

Un 37enne evade dagli arresti domiciliari per recarsi presso il liceo del figlio e picchiare il professore che quella mattina gli ha messo una nota nel registro.

Caltanissetta, evade dagli arresti domiciliari per picchiare l’insegnate del figlio

Accaduto a Gela, in provincia di Caltanissetta in Sicilia, un uomo di 37 anni evade dagli arresti domiciliari per recarsi nel liceo frequentato dal figlio e prendere così a pugni il professore che quella mattina gli ha messo una nota nel registro scolastico. Avvenuto giovedì scorso, la notizia è stata resa nota solo nella giornata di ieri, quando l’uomo è stato riportato in carcere.

Continuano ad arrivare notizie che vedono aggressioni presso gli istituti scolastici, a danni di alunni e professori. Quest’ultimo caso avvenuto a Gela ha fatto parlare ulterioramente di sè a causa degli arresti domiciliari in cui si trovava l’aggressore in questione. Il tutto sembra essere stato causato da un diverbio che l’alunno ed il professore aggredito hanno avuto quella stessa mattinata in classe.

L’aggressione

Quella mattina il professore in questione aveva messo una nota nel registro scolastico, in cui descriveva il comportamento inadeguato dell’alunno che successivamente si è scoperto essere il figlio dell’aggressore. Lo stesso giovane aveva poi discusso con l’insegnante poichè esigeva che quella nota venisse tolta, ma così non è stato. Il professore ha accompagnato il ragazzo al suo banco ed ha concluso la lezione convinto che la questione fosse ormai diventata acqua passata.

Al termine della giornata scolastica, il nonno del ragazzo si è presentato davanti al professore essendo venuto a sapere della nota segnata quella mattina, ma mentre l’insegnante era intento a parlare con l’anziano per spiegare l’accaduto, un uomo è piombato alle sue spalle sferrando un pugno sul suo occhio destro.

Solo in un secondo momento è stato identificato l’aggressore come il padre del ragazzo che in quel momento doveva trovarsi agli arresti domiciliari. Una volta scoperto il nome dell’uomo, è stato denunciato e ricondotto in carcere a Gela dalla polizia del posto. Non si conosco ancora le condizioni del professore vittima dell’aggressione. 

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