California, una strage che si poteva evitare

Infuriano le polemiche sulla strage della California in cui sono state uccise sei persone e ferite altre tredici: la polizia conosceva il giovane, che soffriva della sindrome di Asperger, ma era stata ingannata dalla timidezza del ragazzo e non aveva perquisito l'abitazione

California, una strage che si poteva evitare

Una tragedia ha colpito la cittadina di Isla Vista, in California: un giovane ventiduenne, Elliot Rodger, ha ucciso sei persone e ne ha ferite altre tredici, una strage che, per via delle condizioni di salute del giovane, si sarebbe potuta evitare perché annunciata. Se la polizia avesse provveduto a fermare il ragazzo, presso cui era anche stato prima della strage, le persone coinvolte oggi sarebbero ancora vive. E’ emerso infatti che la polizia, allertata dalle condizioni di salute del giovane, era stata nella sua casa ma non aveva fatto alcun rapporto né eseguito alcuna perquisizione perché il ragazzo era sembrato assolutamente innocuo.

Un video girato dal ragazzo prima di suicidarsi rivela i motivi del suo gesto: confessa di aver sterminato tutte quelle persone perché nutriva un odio feroce contro le donne, soprattutto le studentesse che facevano parte dell’Università di Santa Barbara, colpevoli di averlo rifiutato e per questo lui era ancora vergine. Nella sua abitazione sono stati trovati tre uomini morti, forse studenti, uccisi a pugnalate, mentre due ragazze sono state uccise a colpi di pistola, e un altro ragazzo è rimasto ucciso mentre era all’interno di un negozio. 

Molti particolari adesso emergono sulla personalità del giovane e rivelano dettagli agghiaccianti: i servizi sociali erano a conoscenza del suo stato di salute e questo omicidio di massa si sarebbe potuto evitare. Elliot era il figlio di Peter Rodger, regista di Hollywood, e soffriva da tempo di una forma di autismo nota come Sindrome di Asperger, la stessa di cui era affetto Adam Lanza, l’assassino dei 20 bambini della scuola elementare Sandy Hook di Newtown, in Connecticut, e la stessa anche di James Holmes, il 26enne che uccise 12 persone in un cinema di Aurora, in Colorado.

Tutti questi assassini possedevano armi pericolose. Gli interrogativi sul caso, fanno scattare un campanello d’allarme per un’altra strana vicenda accaduta a Isla Vista qualche tempo fa: nel 2001, infatti, un ragazzo di 18 anni, David Attias, anche lui figlio di un regista di Hollywood, uccise nove persone, alcune con le armi e altre con la macchina. Anche questo ragazzo soffriva di disturbi mentali, e il ripetersi delle medesime modalità ha spinto la polizia a fare indagini su questi episodi.

 

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