Brescia: sfregiò con l’acido l’ex compagno. Le è stata tolta la figlia neonata

Si chiama Elena Perotti, la donna che 4 anni fa sfregiò con l'acido, sfigurandolo, l'ex compagno. Il tribunale per i minori di Brescia le ha tolto la custodia dell'ultima figlia, nata a fine gennaio scorso

Brescia: sfregiò con l’acido l’ex compagno. Le è stata tolta la figlia neonata

Ricorderete certamente la storia di Elena Perotti che, 4 anni fa, sfigurò con l’acido il suo compagno di allora, William Pezzullo.

Oggi appare distrutta: il tribunale per i minori di Brescia, infatti, le ha tolto la custodia della figlia nata nella notte tra il 23 e il 24 gennaio scorso. La neonata è frutto dell’unione della donna con un uomo che ha sposato pochi mesi fa, conosciuto mentre stava scontando la pena agli arresti domiciliari in una comunità di Bariano, in provincia di Brescia, per quel folle gesto.

I giudici, per il momento, non hanno ritenuto opportuno lasciare la custodia della piccola alla madre naturale, temendo per la salute della piccola, e l’hanno affidata ad un istituto della Franciacorta, dopo che era rimasta con la madre per una decina di giorni nella clinica dove è stata fatta nascere a Brescia. Va ricordato, però, che nei mesi scorsi i giudici avevano già provveduto a togliere dalla tutela della donna già il primo figlio, di tre anni.

Elena Perotti, la notte tra il 19 e il 20 settembre del 2012 getto in compagnia di un complice, un secchio pieno di acido addosso all’ex William Pezzullo per vendicarsi di essere stata lasciata dall’uomo mentre era incinta. La donna fu arrestata e partorì in carcere il primogenito che, fino ad ora, non è mai stato riconosciuto da Pezzullo. Il povero ragazzo rimasto vittima della violenza cieca della donna, è rimasto invalido al 100%, restando anche non vedente da entrambi gli occhi, è tutt’ora alle prese con interminabili interventi chirurgici.

L’avvocato di Elena Perotti ha dichiarato che, saputa la notizia riguardante la neonata, ‘è rimasta a pezzi’ quando si sono presentati alla clinica di Brescia gli assistenti sociali spiegandole quali sarebbero state, almeno per i prossimi tempi, le sorti di sua figlia.

Stando alle dichiarazioni presentate dai legali in sede d’udienza, però, Elena non è mai stata considerata una madre pericolosa e, di sicuro, vorrà dare battaglia ai giudici per riavere i suoi figli.

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