Bologna, medico ed infermiera aggrediti al PS. Ecco il perchè

Una dottoressa ed un'infermiera dell'ospedale Maggiore di Bologna sono state aggredite e picchiate da una malata oncologica che pretendeva un trattamento immediato. Due settimane di prognosi per il medico e tre per l'infermiera.

Bologna, medico ed infermiera aggrediti al PS. Ecco il perchè

E’ emergenza sicurezza negli ospedali e nei pronto soccorso italiani. L’ultima drammatica notizia arriva da Bologna, dove un’infermiera ed una dottoressa sono state gravemente picchiate da una donna che pretendeva di aver ricevuto un trattamento oncologico immediato.

A neanche qualche giorno di distanza dai clamorosi e raccapriccianti fatti accaduti a Catania, dove un medico è stato aggredito da ben dieci uomini per non aver voluto fornire l’indirizzo di una paziente, arriva la notizia dell’ennesima aggressione ai danni del personale medico e paramedico dell’ospedale Maggiore di Bologna.

Secondo quanto ricostruito dalle vittime dell’aggressione – un’infermiera ed una dottoressa, prestanti servizio al pronto soccorso del noto presidio ospedaliero – poco prima delle ventidue, una donna si è recata in ospedale richiedendo urgenti cure oncologiche.

La paziente era in codice giallo, dunque come è previsto dai protocolli è stata visitata in tempi rapidi: 9 minuti dall’accesso. Il problema sembra essere sorto proprio durante la visita poichè, mentre i medici consigliavano alla donna un ricovero ospedaliero per poter effettuare ulteriori analisi, la stessa pretendeva di ricevere un trattamento medico correlato alla sua patologia oncologica, senza ricovero.

Sarebbe stato rischioso ed inopportuno per i medici assecondare la richiesta della donna, soprattutto non conoscendo la sua storia clinica e non avendo sufficienti analisi a disposizione per pronunciarsi; nonostante i sanitari cercassero di spiegare le motivazioni legate al diniego del trattamento, la donna – poco prima della mezzanotte – ha iniziato a dare in escandescenze.

Ecco che in un attimo sono stati dati calci alle gambe e pugni sul corpo alla malcapitata infermiera a cui si è aggiunta una dottoressa andata in suo soccorso. Insomma, per cercare di sottrarre le due donne alla violenza della paziente sono sopraggiunti anche due uomini, parenti di un’altra paziente che, loro malgrado, hanno assistito a tutta la scena.

Il sindacato della Cisl Medici fa sapere, attraverso un suo rappresentante – Marisa Faraca – quanto sia grave la situazione della sicurezza negli ospedali italiani, un campanello d’allarme che dovrebbe allertare chi di dovere.

Continua a leggere su Fidelity News