Bologna, bimba di 4 anni muore per occlusione intestinale: indagati 4 medici per errata diagnosi

Una bimba di 4 anni è morta lo scorso ottobre non per gastroenterite ma per occlusione intestinale. Ora 4 medici sono indagati per errata diagnosi e la madre della piccola chiede di sapere la verità.

Bologna, bimba di 4 anni muore per occlusione intestinale: indagati 4 medici per errata diagnosi

Una storia tragica, quella che sto per raccontarvi e che arriva da Bologna. A raccontarla Barbara, mamma-orfana di una bimba di appena 4 anni. La donna è andata in bagno e ha sentito un lamento fortissimo, proveniente dalla stanza da letto della sua bambina. 

“Ti prende la mamma”, ha detto, per poi accorgersi che la piccola non rispondeva più. La vicenda è accaduta tra il 20 e il 21 ottobre dello scorso anno, si è conclusa con la morte della piccola al Sant’Orsola e ora vede 4 medici indagati, che rischiano il processo, per diagnosi errata.

Il racconto della madre della vittima

Barbara racconta che sua figlia ha iniziato a star male il 19 mattina e di aver ricevuto una chiamata dall’asilo, correndo a prenderla. Dato che la piccola, appena 6 mesi prima, era stata sottoposta ad un intervento all’addome, Barbara l’ha portata al pronto soccorso pediatrico del Sant’Orsola,dove è stata visitata dalla stessa dottoressa che l’aveva fatta ricoverare in precedenza.

Memore dell’intervento pregresso, la dottoressa in questione ha subito parlato di gastroenterite, così come il radiologo, così madre e figlia sono state rimandate a casa. Ma il pomeriggio del 20, dato che la bimba continuava a non star bene, Barbara è ritornata in ospedale ma non è mai stata ascoltata dai medici che continuavano ad affermare che si trattasse di gastroenterite. 

In un’intervista rilasciata al Resto del Carlino, la mamma racconta la reale causa del decesso della sua piccola: un grave blocco intestinale,ricordando che la povera figliola vomitava e si contorceva. Barbara diceva alle infermiere che la sua bambina stava male, che la pompa per l’idratazione non funzionava, ma le sue parole sono state considerate solo quando ormai era troppo tardi per salvarla, ossia quando la piccola è entrata in arresto cardiaco.

Ma come può una madre stare in silenzio di fronte a tutto questo? Barbara chiede verità e giustizia, dicendo di aver letto, nelle memorie medico-infermieristiche, un sacco di falsità nella ricostruzione dei fatti e vuole che quanto è accaduto a sua figlia, in un reparto che dovrebbe essere un’eccellenza nel settore, non accada più a nessuno.

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