Bolletta della luce da 5 milioni di euro: rischio cassa integrazione, 250 famiglie tremano

Succede a Brindisi, presso lo stabilimento Jindal, importante industria chimica di livello mondiale. L'aumento dei costi dell'energia potrebbe far decidere all'azienda di ridurre il personale a stretto giro. Previsti ancora aumenti per prossimi mesi.

Bolletta della luce da 5 milioni di euro: rischio cassa integrazione, 250 famiglie tremano

La guerra in Ucraina sta mettendo a dura prova l’economia europea, e mondiale. A soffire particolarmente di questa situazione è il nostro Paese, dove le sanzioni occidentali si stanno ripercuotendo, come era noto, anche sulla popolazione e le aziende, già gravate dalle difficoltà apportate dalla pandemia di Covid-19 e con le relative chiusure. Nell’attesa che il nuovo Esecutivo di centrodestra si insedi e proponga le proprie riforme, in alcune città la situazione si fa via via più drammatica. 

Da Nord a Sud famiglie e imprese stanno soffrendo i recenti rincari della luce e del gas, preoccupa poi la situazione del gasdotto NordStream, danneggiato da diverse esplosioni in queste ore. Ancora non si sa se si tratti di un incidente o, come affermano le autorità internazionali, di un sabotaggio. Fatto sta che mentre la situazione internazionale degenera sempre di più a Brindisi uno stabilimento industriale riceva una bolletta da ben 5 milioni di euro

Rischio cassa integrazione

Lo stabilimento Jindal con sede a Brindisi, ha ricevuto in questi giorni una bolletta della luce di ben 5 milioni di euro. Una cifra pazzesca anche per una industria chimica affermata a livello mondiale. Basti pensare che prima della crisi in questione il costo dell’energia al mese, per questa azienda, era di 400mila euro

Un aumento quindi abbastanza significativo. La Jindal Films Europe Brindisi srl è un’azienda multinazionale leader mondiale nella lavorazione di materiali polimerici per la produzione di packaging in polietilene e polipropilene. Il gruppo è presente in tre continenti e nove nazioni con 14 unità produttive. Tra l’altro, viste le difficoltà economiche e di mercato, stanno diminuendo anche le commesse. 

Davide Tabarelli, presidente della società, ha affermato che senza un intervento immediato del Governo l’incremento dei costi dell’energia potrebbe anche arrivare a toccare il 100%. Nei prossimi mesi il costo dell’energia dovrebbe aumentare ancora, arrivando a toccare la stratosferica cifra di 66,6 centesimi a Kwh. Per il gas i nuovi aumenti ci saranno a inizio novembre. La situazione potrebbe quindi portare a tagliare il personale all’interno dello stabilimento Jindal: tali lavoratori saranno quindi messi in cassa integrazione. Tremano le 250 famiglie che vivono grazie al lavoro dei loro famigliari all’interno dello stabilimento. 

 

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