Bimba morta in sala operatoria a Roma: l’anestesista era al bar

Emergono nuovi, inquietanti elementi dalle indagini sulla morte di Giovanna Fatello per un intervento all'orecchio. Secondo una testimone l'anestesista che doveva seguirla era al bar con le amiche

Bimba morta in sala operatoria a Roma: l’anestesista era al bar

Dalle indagini sulla morte di Giovanna Fatello, morta a 10 anni durante un intervento chirurgico all’orecchio a Villa Mafalda a Roma, è evidente che l’imperizia dello staff medico abbia avuto un ruolo cruciale sulla scomparsa della giovane ragazza. Una testimone ha dichiarato che l’anestesista che doveva vigilare sul sonno della piccola era al bar con le amiche a prendere il caffè anzichè in sala operatoria.

Il 29 marzo del 2014 la piccola Giovanna doveva sottoporsi ad un intervento di timpanoplastica per curare una otite. Poco dopo che l’intervento era cominciato, però, si è presentato l’arresto cardiaco che ha portato al decesso della bambina. E’ emerso un testimone importante per le indagini degli inquirenti: Maria Rollo, sorella della titolare del bar all’interno della struttura ospedaliera.

La sua testimonianza aggiunge un tassello quantomai inquietante al panorama sul quale si trovano ad indagare gli inquirenti. Inizialmente ci furono dichiarazioni che imputavano la morte della piccola a malformazioni cardiache e ad allergie; poi però ha iniziato a venire fuori la verità. Il decesso sarebbe stato causato proprio da un errore dell’anestesista che non avrebbe azionato una valvola, causando il problema di ossigenazione che ha poi portato la piccola Giovanna alla morte.

Secondo la testimonianza fornita da Maria Rollo, l’anestesista che doveva trovarsi in sala operatoria, era al bar con le amiche. Il PM scrive, nella richiesta di incidente probatorio che: “La morte avveniva dopo l’allontanamento ingiustificato dell’anestesista e in presenza di un altro anestesista non componente dell’equipe operatoria, che non gestiva correttamente le vie aeree della paziente, non monitorava l’efficienza della ventilazione meccanica dopo averla avviata e non verificava visivamente lo stato di Giovanna Fatello per rilevare tempestivamente un eventuale stato di cianosi della pelle e delle mucose“.

La procura sostiene, inoltre, che sia stata falsificata la cartella clinica ed alterata l’ora del decesso. Le fonti ufficiali di Villa Mafalda respingono ogni accusa e parlano di campagna diffamatoria nei loro confronti. A questo punto non ci rimane che seguire lo svolgersi delle indagini per sapere l’esatta verità.

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