Batterio Listeria nelle verdure surgelate: 47 casi e 9 decessi

Per la terza volta l'Italia richiama i lotti di verdura surgelata per sospetta contaminazione batterio Listeria. Prima il minestrone Findus, poi le verdure surgelate del marchio Freshona, ora ad essere chiamato in causa è il marchio Pinguin.

Batterio Listeria nelle verdure surgelate: 47 casi e 9 decessi

Cosa c’è di meglio di un buon piatto di verdura, ritenuta sempre da tutti sana e benefica? Ed invece non è così, anche la verdura, in questi casi surgelata, ha i suoi problemi o se vogliamo precisare meglio, i suoi batteri. Questa volta il protagonista, o meglio il colpevole del ritiro dal mercato di alcune verdure surgelate provenienti principalmente dall’Ungheria è il batterio Listeria.

Nei giorni scorsi temendo che un minestrone Findus contenesse nei fagiolini il batterio incriminato era stato tolto dagli scaffali, poi è stata la volta delle verdure a marchio Freshona, ora ad essere sotto la lente sono le verdure miste di Pinguin per il timore che il batterio sia contenuto nel mais.

Il marchio Pinguin appartiene all’azienda belga Greenyard, ma il lotto (con sigla W171583 8G) chiamato in causa proveniva dall’Ungheria meridionale, nello stabilimento di Baja. Giulia Grillo, ministro della Salute in una nota ha fatto sapere che segue “con attenzione la vicenda del batterio Listeria. Il ministero ha subito attivato anche i Nas, che stanno compiendo ispezioni a campione“.

Il batterio Listeria monocytogenes provoca una malattia infettiva chiamata listeriosi, che generalmente si trasmette con gli alimenti. Le persone più fragili – anziani, bambini, soggetti immunodepressi ma anche i feti -, possono avere problemi piuttosto gravi, in alcuni casi fatali. Quasi sempre il primo sintomo è la gastroenterite associata a febbre. L’incubazione è piuttosto lunga, può durare anche 70 giorni.

L’Europa è segnata da un’epidemia di listeriosi iniziata nel 2015, i Paesi in cui sono stati segnalati dei casi – 47 in tutto e 9 decessi al 15 giugno -, sono il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca, la Finlandia e l’Austria. In Italia sono segnalati solo dei lotti ritirati provenienti dall’Ungheria.

L‘Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) con sede a Parma, ha reso noto che l’ufficio ungherese per la sicurezza alimentare “ha vietato la commercializzazione di tutti i prodotti ortofrutticoli surgelati prodotti nell’impianto interessato tra l’agosto 2016 e il giugno 2018, ordinandone l’immediato ritiro e richiamo”. Resta per certo che cuocere i prodotti surgelati inibisce il batterio.

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