Avola, omicidio dell’infermiera. L’ex fidanzato della figlia confessa

Un omicidio senza senso, senza ancora un movente in base alle dichiarazioni rilasciate dall'assassino. Una discussione degenerata tra l'infermiera Loredana Lopiano e l'ex fidanzato della figlia Giuseppe Lanteri, che ha portato alla morte della donna.

Avola, omicidio dell’infermiera. L’ex fidanzato della figlia confessa

Un omicidio ancora senza movente quello consumato ieri mattina ai danni dell’infermiera 47enne Loredana Lopiano.

Sin dall’inizio i sospetti si erano concentrati sull’ex fidanzato della donna, Giuseppe Lanteri. Secondo alcuni testimoni, il Lanteri era stato visto la mattina dell’omicidio a casa della Lopiano.

Le indagini e la confessione

Il ragazzo ha riferito agli inquirenti di non avere alcuna intenzione di uccidere la donna e che si era presentato alla porta della sua ex, solo per parlare con la madre. Una discussione che evidentemente è degenerata e ha portato il diciannovenne ha colpire la donna con due coltellate: una alla nuca e l’altra alla giugulare che non le hanno lasciato scampo.

I colpi inferti sono stati così feroci che la lama del coltello si è spezzata durante l’aggressione lasciando alcuni frammenti nella nuca della donna. Nonostante l’intenzione del Lanteri non fosse quella di uccidere la Lopiano, si era portato con sé un coltello e non era la prima volta che lo faceva. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il Lanteri si era presentato davanti all’abitazione della donna in via Savonarola ed aveva atteso che lei uscisse per andare al lavoro.

I due avrebbero discusso davanti l’androne dell’abitazione che è poi stranamente degenerata in aggressione violenta. Reazione appunto inspiegabile dati i buoni rapporti che vi erano tra lui ed i genitori della sua ex. Persone che lo avevano accolto in famiglia e che anche dopo la fine della relazione con la figlia, avevano mantenuto rapporti più che civili.

I due ragazzi infatti si erano lasciati lo scorso marzo dopo una relazione amorosa iniziata nel 2015. Subito dopo l’omicidio si è allontanato dal quartiere a piedi dirigendosi a casa della nonna, dove si è cambiato i pantaloncini e lavato, lasciandosi addosso però la maglietta con chiari evidenti segni dell’omicidio appena commesso.

E’ scappato rifugiandosi sul costone roccioso del lungomare di Avola, cosa che ha reso ancora più difficile la sua individuazione. Solo la sera, infreddolito, ha parlato con i familiari e la Polizia è riuscita a trovarlo e fermarlo intorno a mezzanotte quando ha poi confessato l’omicidio.

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