Arriva il "Sì" alla legge ammazza cinghiali: "Dobbiamo sterminarne 250.000"

E' passata la legge ammazza cinghiali con voto trasversale: a Firenze i cacciatori stimano di ucciderne almeno 250.000 esemplari. Animalisti ed intellettuali in rivolta: "E' disumano".

Arriva il "Sì" alla legge ammazza cinghiali: "Dobbiamo sterminarne 250.000"

E’ arrivarto il sì del consiglio regionale della Toscana alla cosiddetta “Legge ammazzacinghiali” proposta dal PD, ma votata traversalmente anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia (si sono opposti invece Movimento 5 Stelle e Sì Toscana, mentre Lega Nord ha preferito astenersi).

L’iniziativa è nata per volontà dell’assessore Marco Remaschi, e nonostante il suo nome ufficiale sia “iniziativa sugli abbattimenti straordinari degli ungulati“, in realtà il provvedimento è stato ben presto ribattezzato in maniera molto meno poetica – ma certamente più chiara – come “Legge ammazzacinghiali“.

I moviti alla base di questa decisione sarebbero dovuto al profilerare ritenuto “eccessivo” di cinghiali in Toscana: la popolazione di suidi nella regione si assesterebbe infatti a circa 400.000 unità secondo alcune stime, e sono considerati troppi dagli agricoltori, che temono i danni che questi animali possono arrecare alle coltivazioni.

La legge in questione è stata immediatamente contestata in maniera decisamente aspra da associazioni ambientaliste ed animaliste, ma non solo. Anche diversi intellettuali toscani e non si sono detti apertamente contrari all’abbattimento coatto dei cinghiali, considerato “barbaro e disumano“.

Personalità come Franco Battiato, Stefano Bollani, Giorgio Panariello, Sandro Veronesi ed Antonio De Marco, per citarne solamente alcuni, hanno ribadito il proprio “no” alla legge ammazzacinghiali, abbracciando la causa degli animalisti.

Dall’altra parte però i cacciatori gongolano, e già stanno spolverando le doppiette, ipotizzando che almeno 250.000 esemplari saranno destinati a morire sotto i loro colpi. Soddisfatto anche il presidente Coldiretti Tullio Marcelli: “Finalmente una risposta politica a questo gravoso problema, provocava ogni anno milioni di euro di danni alle aziende agricole“.

Dall’altra parte però i cacciatori gongolano, e già stanno spolverando le doppiette, ipotizzando che almeno 250.000 esemplari saranno destinati a morire sotto i loro colpi. Soddisfatto anche il presidente Coldiretti Tullio Marcelli: “Finalmente una risposta politica a questo gravoso problema, provocava ogni anno milioni di euro di danni alle aziende agricole”. g g

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