Arezzo: dopo anni di offese, si laurea con una tesi sul bullismo

Ilaria Bidini, per anni bullizzata a causa della sua malattia, si è laureata e ha dedicato la sua tesi ad uno studio sul bullismo. Vediamo nel dettaglio.

Arezzo: dopo anni di offese, si laurea con una tesi sul bullismo

Ilaria Bidini, la studentessa universitaria di Arezzo, conosciuta da tutti per il suo impegno contro il bullismo, si è laureata con 101/110. Dopo essere stata nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Mattarella in persona, Ilaria ha voluto aggiungere un nuovo titolo alla sua lista.

Affetta da l’osteogenesi imperfetta, grave malattia invalidante che l’ha costretta sulla sedia a rotelle, Ilaria non ha mai perso il sorriso e la forza ma, durante il suo percorso di vita, ha purtroppo trovato persone che l’hanno letteralmente bullizzata per la sua malattia. Sono state tante infatti le frasi e le offese indicibili che in questi anni la studentessa ha dovuto ingoiare: “Mio Dio che orrore che sei, sei un mostriciattolo deforme. Sei un fenomeno da baraccone“ e ancora “sei la miss Toscana della bruttezza e della deformità“.

Ilaria ha voluto rendere note queste offese attraverso un video, che è subito diventato virale, e attraverso la sua pagina Facebook: milioni di utenti hanno potuto farle sentire la loro solidarietà. La sua forza contro il bullismo ha colpito anche il presidente Mattarella, che ha voluto conoscerla e premiarla con una cerimonia ufficiale per il suo impegno contro il cyberbullismo.

In barba a tutti coloro i quali l’offendevano e dichiaravano che la laurea ad una “handicappata come lei” veniva regalata, Ilaria si è dedicata con tutta se stessa allo studio ed i suoi tanti sforzi sono stati premiati, visto che ora è dottoressa in Scienze della formazione all’Università di Siena. La sua tesi verteva sul bullismo e su quanto sia importante il contributo delle istituzioni nella lotta contro i soprusi.

Ilaria, infatti, ha spiegato quanto, a suo avviso, coloro che offendono abbiano ricevuto purtroppo un’educazione scorretta e decisivo dovrebbe essere il ruolo della scuola che dovrebbe educare e non maltrattare il prossimo. Per la dottoressa, anche il bullo che attacca verbalmente i più deboli è una vittima e, con le sue ricerche, lo ha dimostrato ampiamente.

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