Andrea Tosa, l’uomo che gridava i diritti, è morto

La sua vita politica cominciò quando era ancora giovanissimo: negli anni settanta fu primo segretario dei radicali in Liguria, poi passò ai Verdi, al M5S, ed infine alla lista civica "Chiamami Genova".

Andrea Tosa, l’uomo che gridava i diritti, è morto

Era conosciuto da tutti, l’uomo che usava qualsiasi strumento per farsi sentire: dalla voce gridata al megafono. Girava così tra la gente, cercando di convincerla ad aprire gli occhi su come stava andando la politica e, in cascata, la vita del singolo cittadino nel suo rapporto con la società. Questa è l’immagine di Andrea Tosa che i genovesi hanno davanti. Nessuno avrebbe mai nemmeno immaginato che se ne sarebbe andato senza far rumore, a 66 anni.

Quando, negli anni settanta, s’avviò il partito dei radicali a Genova e in Liguria, Tosa assunse l’incarico di primo segretario. Come non ricordare quando venne portato fuori dalla Sala Rossa di Palazzo Tursi, da due vigili, trascinato per le braccia: si era rifiutato di indossare la giacca come il sindaco di allora, Fulvio Cerofolini, gli aveva ordinato. Ma lui, Tosa, era così: capelli lunghi, barba, gran risata e, possibilmente, senza giacca.

La vita di Andrea è stata completamente impastata di politica. Nella sua visione la politica era efficiente se vissuta “dal basso”, dalla base e per questo non gli interessava il partito in sé, ma gli obiettivi che il partito si prefiggeva a favore della gente, dell’ambiente. Passò dai radicali ai Verdi, negli ultimi anni fiancheggiava il Movimento Cinque Stelle, ed infine, nell’ultima campagna elettorale, sostenne la lista civica “Chiamami Genova”.

L’attività politica di Andrea non escludeva nessuno dei gruppi che andavano a toccare aspetti importanti alla vita sociale come i sindacati di base, i comitati dell’acqua pubblica, i No Gronda e i No Terzo valico. Dove pullulava una protesta che andasse a toccare i temi dell’ambiente, dei diritti civili, del lavoro, lui, Andrea Tosa, era là con la sua voce forte. Ultimamente, aveva partecipato anche alle mobilitazioni contro i movimenti neofascisti. 

Il consigliere regionale di Rete a Sinistra, Gianni Pastorino, ha ‘disegnato’ così Andrea Tosa: “Ho conosciuto Andrea 40 anni fa, pieno di idee, di vita e sempre in prima fila come animatore culturale. Ultimamente ci vedevamo raramente, ma quando lo incontravo a iniziative politiche o sindacali lui era sempre l’Andrea Tosa critico e propositivo. Si sente già la sua mancanza e come raramente mi capita, mi porterò dentro un magone che tarderà ad andare via”.

Dopo una settimana di silenzio, i colleghi di lavoro dell’ufficio comunale dove lavorava hanno lanciato l’allarme: ieri, 10 novembre, la scoperta. Probabilmente, in giornata saranno diffuse data e ora della cerimonia funebre.

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